I casi di odio razziale sul web, attraverso i social network, come quelli, oggi alla ribalta delle cronache, di cui è destinataria la senatrice a vita Liliana Segre, possono essere puniti in sede penale contestando agli autori, quando questi siano identificabili, il reato di diffamazione, con l’aggravante prevista dalla Legge Mancino. CONTINUA A LEGGERE SU AGI.IT













