Il deputato di Forza Italia ed ex governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione e peculato dal giudice per le udienze preliminari di Cagliari, Giorgio Altieri, che ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Emanuele Secci e Diana Lecca. Per peculato sarà invece processata l’attuale assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, anche lei di Forza Italia. Insieme ad altri indagati, Cappellacci e Zedda sono coinvolti nell’inchiesta – che include politici, imprenditori e commercialisti anche per bancarotta e falso – su una presunta tangente da 80mila euro legata all’assegnazione di contributi pubblici quando Cappellacci era presidente della Regione e Zedda assessore dell’Industria. Oggi in aula era presente solo Alessandra Zedda, che ha parlato a lungo davanti al giudice nel tentativo di chiarire la situazione e la sua posizione. Assente Cappellacci.
Le indagini furono svolte dal nucleo di polizia tributaria della Finanza. Secondo quanto ipotizzano gli investigatori, sarebbe stata pagata una tangente a Cappellacci, allora governatore dell’Isola, per garantirsi un suo intervento prima sul manager del fondo scelto dalla Regione per gestire i finanziamenti Por e dopo sull’allora assessore dell’Industria Zedda. L’obiettivo, sempre secondo l’accusa, era garantire un prestito di 750mila euro di fondi europei alla società “Fm fabbricazioni metalliche” malgrado non ne avesse diritto. La prima udienza è fissata per il 19 maggio. A processo andranno anche i commercialisti Piero Sanna Randaccio e Tonino Tilocca, mentre sono stati prosciolti Fabio Sanna e Carlo Alberto Zualdi, amministratore della Fm. Prescritta una delle contestazioni a Flavio Mallus, che dovrà comunque andare alla sbarra per accuse più pesanti. A processo anche Sergio Vacca (commercialista) e Roberto Bonanni (manager della società Zernike).









