L’Anci Sardegna chiede più misure di sicurezza anche nell’Isola, sulla stregua di quanto richiesto dai comuni lombardi. Nella riunione di questa mattina a Cagliari si è parlato anche e soprattutto dell’emergenza Coronavirus.
“La Sardegna oltre ad essere un isola ha un sistema sanitario fragilissimo che non consente di avere servizi “interregionali” afferma il Presidente dell’Anci Emiliano Deiana . Per questo chiediamo: la chiusura h24 per due settimane di tutte le attività commerciali e artigianali e dei mercati, consentendo il solo servizio a domicilio. Tali chiusure ad eccezione delle attività di generi alimentari e delle Farmacie e Parafarmacie. La chiusura degli uffici e servizi pubblici, salvo quelli che adottano la modalità di lavoro Smart Working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali, a titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale. La chiusura delle attività professionali e di impresa che non facciamo ricorso integrale allo Smart Working, salvo le attività ritenute fondamentali per la produzione di beni e servizi primari (e le aziende a ciclo continuo e relativa filiera, purché adottino rigorosi controlli e presidi sanitari)”.
“Per tali misure, che evidentemente aggravano ancor maggiormente la tenuta dei sistemi economici locali lo Stato garantisca con certezza e tempestività, in apposito decreto o altro provvedimento, metodo e tempistica dei ristori economici alle stesse attività e il differimento di ogni forma di imposizione tributaria.Medesima richiesta la facciamo per i bilanci dei Comuni e il differimento di ogni altra scadenza”, conclude.











