Quello striscione, forse, l’hanno conservato dentro un cassetto, “per non dimenticare” i momenti tragici, purtroppo tanti, che hanno vissuto. “Ci state dissanguando”, avevano scritto così, su un maxi lenzuolo, Virginia Cadelano, una dei due ristoratori alla guida sino a poco tempo fa del pub “Vostok “1” di Quartucciu. Aperto a fine 2019, sono stati travolti quasi subito dal Covid e dalle restrizioni. “Mesi di bollette e spese, stiamo toccando il fondo. Fateci riaprire”: l’hanno gridato a febbraio 2021. Un anno dopo, la resa. Pub in vendita, “2500 euro per la gestione, trentamila per la vendita dell’attività”. Non delle mura, attenzione, quelle non sono loro: “Pagavamo 700 euro al mese di affitto, non ce l’abbiamo più fatta”, spiega, con la tristezza a mille, Virginia Cadelano. Prima i lockdown, poi le restrizioni, in ultimo il green pass. Eccolo, il tris letale: “Colpa del Covid, certo, ma siamo stati distrutti anche dalle molte persone che si sono impuntate per il green pass”. Clienti persi, in molti casi rimasti sulla soglia del locale: “Ci hanno detto che avremmo dovuto ribellarci al Governo e non chiedere la certificazione verde. In più, qualche mese fa avevamo scritto un post per raccontare i nostri problemi finanziari, abbiamo ricevuto commenti terribili”. Ma, se davanti a insulti o offese ci si può anche passare sopra, se la cassa è vuota i conti saltano, e tutto diventa sballato.
“Non abbiamo ricevuto aiuti dallo Stato, abbiamo aperto a fine 2019 e, dall’inizio della pandemia, la discesa è stata continua e inesorabile”. Due giovani sardi che ora provano a rimediare qualche euro vendendo l’attrezzatura del loro ex pub, praticamente quasi nuova: “Io e il mio socio abbiamo trovato un altro lavoretto”, confessa la Cadelano. Ma non è certo una svolta felice, visto che hanno perso, totalmente, la loro sfida imprenditoriale. Iniziata sedici settimane prima del primo contagio ufficiale Covid al monto, naufragata a ridosso della fine dello stato d’emergenza. Una beffa atroce.












