Fino a poco tempo fa l’ipotesi sarebbe stata inquadrata nel campo della fantapolitica. Ma oggi le condizioni cambiate. E ora il Psd’Az potrebbe tentare un accordo con il campo largo per le comunali a Cagliari. La candidatura di Alessandra Zedda ha fatto esplodere il centrodestra. Con un comunicato di fuoco i Quattro Mori, che puntavano sull’ex assessore regionale al Turismo Gianni Chessa e già avevano digerito a fatica il blitz di Palazzo Tirso che aveva portato alla candidatura di Paolo Truzzu alle regionali preferito al segretario nazionale Psd’Az Solinas, hanno contestato duramente la modalità della scelta di Alessandra Zedda e abbandonato la coalizione.
Nella tarda serata di ieri è stato dato un mandato ai coordinamenti provinciali per stringere “eventuali accordi di tipo strettamente elettorale al livello locale e senza vincolo di schieramento, in occasione delle imminenti elezioni amministrative”.
A decidere quindi la strategia sardista per le amministrative di Cagliari sarà il coordinatore Gianni Chessa, proprio quello superato all’ultima curva da Alessandra Zedda nelle corsa per le comunali. Quest’ultima tenterà una ricucitura, ma il mandato “senza vincolo di schieramento significa” che non è esclusa l’ipotesi che i sardisti possano allearsi anche con il campo largo.
Secondo i ben informati le interlocuzioni vanno avanti sotto traccia già da qualche tempo. Del resto già nel 2016 l’alleanza tra centrosinistra e sardisti permise all’allora sindaco Massimo Zedda di conquistare la riconferma a palazzo Bacaredda al primo turno, evitando il ballottaggio. Uno scenario che campo largo e Psd’Az potrebbero voler ricreare.
Ma tra gli ostacoli c’è proprio l’ex primo cittadino. Il suo al momento è l’unico nome formalizzato (dai Progressisti) al tavolo del campo largo e proprio l’esperienza di governo a Cagliari tra sardisti e centrosinistra ha portato alla rottura dei rapporti anche personali tra Zedda e Chessa che fu cacciato in malo modo dall’esecutivo di palazzo Bacaredda dopo l’accordo tra i Quattro Mori e la Lega di Salvini e che per questo oggi non sosterrebbe mai la candidatura dell’ex primo cittadino cagliaritano.










