“Colata di cemento e mega centro commerciale: tempi più lunghi per lo stadio del Cagliari”

Centrosinistra all’attacco sul nuovo progetto per il rione. Polemica sul nuovo mega centro commerciale: “Metterà ko il mercato rionale e tutte le piccole attività del quartiere”


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Una colata di cemento. In tutto un milione di metri cubi a pochi passi dal mare. Con un centro commerciale che darebbe il colpo di grazie al mercato rionale e alle piccole attività del quartiere. E infine l’allungamento dei tempi per la realizzazione del nuovo stadio del Cagliari.
E’ l’attacco del centrosinistra (Francesca Ghirra, Guido Portoghese, Marzia Cilloccu e Matteo Lecis Cocco Ortu) che in una conferenza stampa ha attaccato al Progetto guida e alla nuova variante urbanistica per Sant’Elia: un atto determinante per la realizzazione del nuovo stadio che presto passerà all’esame del consiglio comunale.
 Secondo l’opposizione la prima modifica macroscopica riguarda lo stravolgimento dell’assetto urbanistico dell’area: dove ora sorge la Sardegna Arena e dove sarebbero dovuti essere ripristinati parcheggi e realizzati spazi verdi sorgerà un nuovo quartiere
La ricucitura di Sant’Elia con la città è stata, infatti, immaginata attraverso la realizzazione di nuovi volumi che si svilupperanno tra gli edifici del Favero e il canale.
Ed ecco le perplessità. La prima è quella delle nuove volumetrie: “Non ci convince l’idea che per riconnettere Sant’Elia con la città sia necessario realizzare sino a un milione di metri cubi. A cosa serviranno? Che destinazione d’uso avranno?”, spiegano i consiglieri di minoranza che chiedono di cucire rione di Sant’Elia e città con strutture a verde o comunque più leggere
E c’è poi il problema dei parcheggi. Perché se prima i parcheggi al posto della Sardegna Arena erano a carico del Cagliari, ora gli spazi per la sosta sono previsti in aree attualmente sterrate e quindi da urbanizzare coi soldi pubblici.
E c’è poi l’ allungamento dei tempi. “L’iter di approvazione della variante allungherà ulteriormente i tempi per l’approvazione del progetto definitivo”, accusa il centrosinistra, “che   deve   andare   in   gara.   Inoltre,   le   trasformazioni   previste   per   il   comparto   rischiano   di   incidere   sul cronoprogramma per la realizzazione del nuovo stadio. Infatti, mentre prima era prevista la realizzazione contestuale degli interventi (realizzazione del nuovo stadio e delle aree commerciali e rimessa in pristino dei parcheggi), a seguito delle modifiche proposte occorrerà: 1) demolire il vecchio stadio, 2) costruire il nuovo, 3) rimuovere la Sardegna Arena, 4) realizzare le nuove strutture commerciali. Il tutto mentre la parte pubblica si dovrebbe occupare del ridisegno della viabilità e dell’infrastrutturazione delle aree pubbliche per le quali al momento non esiste né la progettazione, né le risorse.
Altra questione di non poco conto, e che non condividiamo”, concludono, “è la reintroduzione della possibilità di vendere prodotti alimentari nell’area commerciale. Pensiamo che sia indispensabile realizzare servizi all’interno del quartiere e non invece consentire l’apertura di nuovi supermercati in un’area già servita in cui ravvisiamo, semmai, la necessità di rafforzare il ruolo del mercato comunale che necessita di interventi i riqualificazione e rilancio.
Peraltro, la legge regionale 5 del 2006 impone chiaramente l’obbligo di richiedere un parere delle Camere di commercio e associazioni di categoria accreditate non vincolante. Fino a questo momento l’unico pare richiesto è
stato quello che ha portato all’approvazione della precedente delibera.
Le associazioni di categoria, in accordo con il Cagliari Calcio, avevano espresso parere sfavorevole al commercio di generi alimentari e parere favorevole per servizi e categorie merceologiche strettamente attinenti alle attività dello Stadio e sportive in generale, che al momento potrebbero comprendere il settore della nautica e dell’economia del mare di supporto all’insediamento di nuovi servizi per il turismo previsti sul canale adiacente, il porticciolo di Sant’Elia e il Padiglione Nervi con la sua nuova destinazione d’uso, a breve collegato con il ponte ciclabile alla zona dello stadio.
Il Mercato civico di Sant’Elia, qualora per la parte commerciale si cancellasse il divieto per la commercializzazione dei generi alimentari previsti nella precedente delibera, subirebbe danni incalcolabili e per questo riteniamo sia assolutamente improponibile la nuova proposta in tal senso.
La realizzazione di un centro commerciale come prospettato dal progetto guida taglierebbe fuori quartiere di Sant’Elia e tutte le piccole attività attualmente presenti che invece richiederebbero una maggiore attenzione e incentivi per poter migliorare e aumentare la loro offerta in modo da creare una reale integrazione con l’area dello stadio.
Crediamo che per operare scelte così importanti sia fondamentale coinvolgere i portatori di interesse e le associazioni di categoria”.


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