Cocaina venduta alla “Cagliari bene”, i soldi riciclati in un autolavaggio: tre in manette

Centinaia di cessioni di polvere bianca, tra i clienti molti liberi professionisti. Le vendite? Tra Cagliari e Elmas, nascosti dentro automobili. Arrestati dai carabinieri due fratelli e una ragazza. Giro d’affari mostruoso, gli spacciatori sono i titolari di un autolavaggio: ecco i loro nomi.


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Sin dall’alba di oggi è in corso un’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Cagliari che stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di tre persone, per traffico di sostanze stupefacenti e auto-riciclaggio di denaro. L’attività d’indagine ha permesso di evidenziare che due fratelli di 23 e 30 anni, Simone e Danilo Spiga, nonché la fidanzata 27 enne di quest’ultimo Erika Valentini, si sono resi responsabili di centinaia di cessioni di cocaina nei confronti di una vasta e diversificata clientela dai 20 ai 50 anni, tra i quali diversi liberi professionisti della cosiddetta “Cagliari bene”. Il modus operandi era dato da brevissime comunicazioni telefoniche e punti d’incontro in luoghi prestabiliti in Cagliari ed Elmas, dove gli spacciatori si recavano in auto per incontrare fugacemente gli assuntori, per poi ripartire immediatamente verso altri luoghi prestabiliti per incontrarne immediatamente degli altri. Inoltre talvolta gli appuntamenti avvenivano presso l’autolavaggio degli stessi fratelli Spiga ad Elmas. Enorme il giro d’affari, stimato per decine di migliaia di euro al mese. Il ricavato veniva speso dagli arrestati per condurre un alto tenore di vita, da qui la denominazione “Good Life” dell’attività d’indagine, nonché per investimenti di vario tipo. Infatti i due principali indagati, al fine di riciclare il danaro provento della florida attività di spaccio, avevano costituito una ditta individuale che si occupava della gestione di un autolavaggio “SDS” ad Elmas nonché una società per il commercio di autovetture. Inoltre avevano istituito un’associazione sportiva dilettantistica, affittando dei locali a Cagliari in via Macchiavelli, per la creazione di una palestra per la quale avevano già speso cifre importanti nell’acquisto di idonee attrezzature.
 Numerosi sono inoltre i conti correnti intestati ai tre sui quali avvenivano frequenti e periodici versamenti di denaro. L’analisi dei flussi bancari ha dimostrato un’enorme disponibilità di contante utilizzato per le “spese correnti” nonché per l’acquisto di orologi delle più prestigiose marche, vestiti ed accessori di alta moda, vacanze di lusso, cene in esclusivi ristoranti. Le indagine patrimoniali dei carabinieri del Nucleo Investigativo hanno permesso di appurare con assoluta certezza la sproporzione del valore dei beni acquistati rispetto al reddito dichiarato o alle attività economiche lecite dei soggetti (i fratelli Spiga  non svolgono attività lavorativa se non la gestione del predetto autolavaggio avviato con “soldi sporchi”, mentre la Valentini è un’impiegata) e dei loro nuclei familiari d’origine, anche per ciò che attiene la mancata giustificazione della lecita provenienza dei beni stessi. L’incontrovertibile quadro indiziario, da cui sono ravvisabili gli estremi del delitto di “auto-riciclaggio” (reimpiego delle somme di denaro ricavate da attività illecite in attività lecite proprie), determinava la decisione del gip  del Tribunale di Cagliari, su proposta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini, di adottare il provvedimento di sequestro ai fini della confisca, di tutti i beni mobili (autovetture e motocicli), dei rapporti finanziari e delle attività economiche riconducibili agli arrestati.


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