Città Mercato di Pirri allo sbando, lavoratori pronti alla guerra: “Diteci quando partono i lavori o protesteremo sotto la Regione”

Centro commerciale sempre più in agonia, a fine anno arriveranno anche lettere di licenziamento. Assemblea infuocata nella notte nel piazzale esterno: “Risposte sicure sul nostro futuro entro dieci giorni o sarà battaglia, i fatturati sono crollati”


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Date che non si conoscono, metri quadri sbarrati da cartelli colorati che invitano alla felicità ma dietro i quali, purtroppo, si nascondono fallimenti e, nella quasi totalità dei casi, lettere di disdette dei contratti di affitto. E casse dei negozi ancora aperti sempre più vuote. La Città Mercato di Pirri è in agonia da tanti mesi, i lavori di maxi ampliamento (che dovrebbero trasformare la struttura nel più grande centro commerciale della Sardegna) non sono partiti e non si sa quando arriveranno gli operai. Con 450 lavoratori stritolati dalla paura e dall’incertezza. Dopo tanto silenzio, in serata chi lavora nei negozi della galleria e del centro commerciale Conad ha dato vita, insieme ai sindacati, ad una assemblea infuocata, durante la quale è stato deciso di lanciare un ultimatum a Regione, Comune e proprietà del centro: “O entro dieci giorni ci diranno quando e se partono i lavori o sarà guerra, andremo a manifestare in via Roma, sotto il Consiglio regionale e il Comune”. Questa la linea emersa dopo un’ora e mezzo di confronto tra i lavoratori e i sindacalisti. La data limite è quella del primo dicembre: senza un giorno e un’ora sicuri del via ai lavori, la mobilitazione sarà una certezza.

 

“Risposte sicure entro dieci giorni o scatteranno le manifestazioni di protesta. Solo i lavori di ampliamento garantiranno un futuro ai lavoratori del centro, senza il centro commerciale rischia un declino pericoloso”, spiega Cristiano Ardau, segretario regionale Uiltucs. “Un semplice restyling non basta, va tutto ristrutturato. Se entro il primo dicembre non arriveranno date sicure da Regione, Comune e dalla proprietà tutti i lavoratori arriveranno sin sotto i palazzi del potere di via Roma”. D’accordo anche Nella Milazzo della Filcams Cgil, che conferma anche i licenziamenti di alcuni dipendenti: “Un gruppo di commesse di uno dei negozi di abbigliamento della galleria mi ha comunicato che, il 31 dicembre, riceveranno le lettere di licenziamento. Vogliamo avere certezze sui lavori e sapere se eventualmente esistono ancora dei vincoli che li bloccano. Ormai tutte le attività della Città Mercato di Pirri hanno fatturati pari alla bottega di zia Maria, cioè bassissimi. Non potranno reggere a lungo, la struttura è un mortorio e va rilanciata”. Per Giuseppe Atzori della Fisascat Cisl “le risposte devono arrivare da Regione, Comune e dalla proprietà del centro commerciale. In ballo c’è il futuro di 350 lavoratori che, con l’indotto, arrivano a cura ottocento. Le aziende stanno preannunciando licenziamenti, sarà un dramma sociale. La Città Mercato non può e non deve morire, siamo pronti a protestare in via Roma, tutti uniti”.


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