Choc a Villacidro, due milioni di api bruciate vive: “Ignobile crudeltà”

Gli alveari di Valerio Deidda colpiti col fuoco dai delinquenti, strage di api e danni molto elevati: “Fiamme partite da inneschi creati ad arte da una mano assassina”


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Villacidro – Due milioni di api  uccise da dei piromani: colpito un apicoltore della cooperativa “Terrantiga”. “Il danno supera oltre i 30 mila euro, ma più del danno fa male la crudeltà di questa ignobile azione”. Un atto crudele e insensato, che in poche ore ha distrutto 40 alveari. “Le fiamme partite da inneschi creati ad arte, da una mano assassina che in poche ore ha distrutto i 40 alevari del nostro socio Valerio Deidda, che è stato il tragico testimone di un vero crimine nei confronti dell’ambiente, e di tutta la società civile, perchè ricordiamoci sempre che le api sono un patrimonio di tutti quanti” comunica “Terrantiga”.

“Noi non ci capacitiamo dell’accaduto, non ci sono giustificazioni per un atto di tale crudeltà, erano anni che non si vedeva una cosa simile anche le forze dell’ordine sono rimaste esterrefatte. Le api sono patrimonio di tutti noi, ucciderle è come uccidere chi ci fa del bene, è inspiegabile. Capiamo anche che a volte potrebbero anche disturbare, ma basta fare una segnalazione. Verranno spostate prontamente, non vogliamo dare disturbo a nessuno con il nostro lavoro. Ricordiamo sempre che fare l’apicoltore è un lavoro sociale che da più beneficio all’ambiente del suo reale ritorno economico. Dietro ad un vasetto di miele non c’è solo un alimento ma anche un beneficio per l’ambiente dovuto all’attività delle api, oltre a tutte le difficoltà che affrontiamo ogni giorno”. Già partita la solidarietà verso Deidda: “Come abbiamo fatto per gli apicoltori vittime degli incendi di agosto 2021, ci attiveremo per aiutare Valerio in qualsiasi modo. Vi chiediamo di condividere questa notizia per far capire a tutti, che quando le api disturbano la vostra quiete, abbiate un pò di pazienza e nel caso avisate l’apicoltore, le sposterà senza lamentarsi, grazie a tutti”.


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