Centrali a carbone, Desogus (M5S): “Pigliaru retrogrado, con noi la Sardegna sarà alimentata solo con energie rinnovabili”

Il candidato alla Regione del Movimento 5 Stelle si scaglia contro la decisione di Pigliaru: “Contesta la data fissata da Gentiloni, del suo stesso partito. Con noi al governo l’Isola sarà alimentata solo da energie rinnovabili”


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“Il ricorso al Tar della Regione Sardegna contro la decisione del governo di chiudere nel 2025 le centrali a carbone è semplicemente vergognoso. Non solo perché la data contestata dalla Giunta Pigliaru era già stata fissata dal governo Gentiloni (ma allora nessuno nel centrosinistra sardo aveva avuto niente da ridire), ma perché così la Regione dimostra di non voler perseguire l’obiettivo della decarbonizzazione, altre volte ipocritamente sbandierato”. Lo afferma il candidato alla presidenza della regione del Movimento 5 Stelle Francesco Desogus. “Non solo, la giunta Pigliaru è anche in malafede” continua. “Appena lo scorso 31 gennaio la Ep, proprietaria della centrale di Fiumesanto, ha infatti presentato pubblicamente un progetto di riconversione della centrale a carbone con un sistema a biomassa e gas. Siamo dunque al paradosso che i privati, che dovrebbero essere i primi ad essere danneggiati dalla decisione del governo, accettano invece la sfida del “phase out completo” dall’impiego del carbone per la produzione di energia termoelettrica, mentre il centrosinistra inscena una polemica senza senso, con il solo scopo di voler fare confusione. L’uscita dal carbone non determinerà infatti nessun rischio per le nostre imprese, perché l’energia sarà evidentemente fornita da altre fonti, compreso un nuovo cavo che collegherà la Sardegna alla Sicilia”.

 

Per Desogus “il ricorso dimostra che sul modello di sviluppo Pigliaru e il centrosinistra hanno una idea retrograda. Il Movimento punta invece a fare della Sardegna la prima regione alimentata solo da fonti rinnovabili, con un uso del metano in una fase di transizione. Il ricorso della Regione è solo l’ennesimo atto che dimostra l’ambiguità del centrosinistra, che a parole difende l’ambiente, ma nei fatti prova prima a devastare le coste con una pessima legge urbanistica poi a tenere aperte le centrali a carbone”.