di Jacopo Norfo
La Regione manda Cagliari a nanna a mezzanotte, per trasformarla nella Cenerentola della Sardegna. E con una decisione clamorosa è pronta a imporre lo stop ai tavolini all’aperto alle 24 in tutti i locali pubblici della città. Pensate cosa succederà ai turisti che magari alle 23,30 stanno sorseggiando una birra o gustando un antipasto di mare: tutti fuori, in fretta perchè si chiude. Si chiude davvero, però, questa volta, con i commercianti della Marina che già parlano di tremila posti di lavoro a rischio soltanto nel centro storico, e del 40 per cento del lavoro che va in fumo. Non ci sono dubbi, la Regione vuole dare il colpo del ko alla vita notturna, alla movida, all’animazione per i giovani e di riflesso al turismo. Il sindaco Zedda sta tentando una disperata mediazione, questa volta si rischia un durissimo scontro istituzionale: il Comune si vuole opporre alla scelta della Regione che però tutela i residenti, esasperati dal frastuono notturno dei locali, dall’odore delle friggitorie.
Ma Zedda è pronto suo malgrado a rispettare il diktat e a firmare l’ordinanza che scotta, con i commercianti pronti invece a inondare di mail l’assessorato regionale. Cagliari rischia di diventare una città di Zombie: imporre l’alt a tutti i tavolini a mezzanotte significa condannare alla noia tantissimi ragazzi, in una Sardegna che viaggia al contrario rispetto a Ibiza e alle capitali del divertimento. Andrea Zucca di Grotta Marcello già è sicuro: chiuderanno il 50 per cento dei locali di piazza Yenne. Con tanti saluti anche al nuovo Corso pedonale e ai grandi sforzi fatti dall’amministrazione comunale per convincere la gente a vivere la nostra bellissima città, che evidentemente però continua a suicidarsi da sola.












