È sempre più aperto il caso Almasri che ha travolto il governo italiano dopo l’avviso di garanzia alla premier Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano. Una delle vittime delle torture, Lam Magok, ha denunciato Giorgia Meloni e i due ministri per favoreggiamento. “Io sono stato vittima di orrori e atrocità: il Governo italiano ha vanificato la possibilità di avere giustizia”, ha affermato Magok, testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Almasri.
“Orrori che ho già raccontato alla Corte penale internazionale, ma il Governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando”, continua Magok che ha depositato la querela al Governo tramite l’avvocato Francesco Romeo. “Una possibilità che – prosegue Lam Magok – era diventata concreta grazie al mandato d’arresto della Corte penale internazionale e che l’Italia mi ha sottratto. Faccio questo nella convinzione che l’Italia si possa ancora definire uno Stato di diritto, dove la legge è uguale per tutti, senza subire sospensioni o eccezioni, e dove le persone definite pericolose a causa dei crimini commessi vengano consegnate alla giustizia e non ricondotte comodamente nel luogo dove hanno commesso e continueranno a commettere atrocità”.Intanto le opposizioni chiedono che il caso venga discusso in Parlamento: “La questione sarà affrontata domani (4 febbraio) nella conferenza dei capigruppo convocata alle 13”, risponde il presidente di turno, Sergio Costa.
E non solo, sono tutti pronti a bloccare i lavori parlamentari se Meloni non riferirà alle camere, come sottolinea la capogruppo dem Chiara Braga: “Reiteriamo la richiesta di informativa e anticipiamo che non siamo disponibili a riprendere i lavori domani se non ci sarà una risposta adeguata dal governo”. Domani “vogliamo certezza sull’informativa“.