“Casa dello studente, un nostro diritto, non una lotta alla sopravvivenza”… Manca l’acqua calda, se non vuoi tardare a lezione scalda l’acqua nel pentolone”.
Sono soltanto alcuni striscioni appesi dai balconi della Casa dello Studente dell’Ersu in via Businco, a Mulinu Becciu: la struttura, con 120 camere, ospita oltre 200 studenti fuori sede. A parlare dei disagi all’interno della struttura, è Mattia Gessa, rappresentante degli universitari: acqua calda che spesso manca, su 18 lavatrici soltanto 4 funzionano a pieno regime. Occorre però fare chiarezza, l’acqua calda non è vero che manca da mesi, ma bensì la caldaia ormai vecchia e usurata va spesso in blocco, soprattutto quando chiaramente tutti utilizzano l’acqua per lavarsi.
L’ERSU. Dal Corso Vittorio Emanuele, dove c’è la sede centrale dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio universitario, è lo stesso presidente Antonio Funedda che questa mattina ha precisato e chiarito per bene la vicenda: “Siamo perfettamente a conoscenza della situazione di via Businco – dice – occorre purtroppo tenere presente anche il fattore delle risorse economiche abbastanza stringate, il servizio di manutenzione è venuto a mancare per due settimane e adesso ha ripreso. L’ente di fatto sta procedendo all’acquisto di alcune lavatrici e asciugatrici nuove di zecca, è giusto che gli studenti nel loro pieno diritto segnalino questi inconvenienti, ci stiamo inoltre attivando per un servizio di lavanderia provvisorio se non altro per ovviare temporaneamente al problema mentre siamo in attesa – conclude Antonio Funedda – di risorse economiche dalla Regione per risolvere definitivamente queste problematiche comuni alle diverse strutture in capo all’Ersu”.
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