“Pula non è in vendita, ora la cambieremo davvero col cuore, insieme ai cittadini”. Carla Medau torna in campo e scalda la piazza nel comizio finale della campagna elettorale. Parte dal passato per disegnare il futuro: “In gioco c’era la vita del nostro paese e dei nostri figli- spiega Carla Medau, leader di Uniti per Pula- ve lo confesso, non è stato semplice ma ora abbiamo ritrovato la motivazione per essere qui a parlare col cuore aperto ai nostri cittadini”. Carla Medau spiega cosa è accaduto negli ultimi mesi della legislatura: “Un mandato caratterizzato da ostacoli e da richieste di poltrone. Siamo passati dai volantini anonimi all’accanimento sui social, veniva dileggiata la figura del sindaco insieme alle istituzioni. Ma non avevano il coraggio di metterci la faccia, eppure noi eravamo ogni giorno in Comune a ricevere i cittadini. C’è stata una mancata accettazione del risultato del 25 maggio di tre anni fa, una mancata rassegnazione. Persino l’ex sindaco, il nostro medico, che ha guidato il paese per 10 anni, si è reso protagonista di una violenta campagna denigratoria con articoli che disprezzavano e deridevano la nostra amministrazione, è arrivato sino al punto di chiedere pubbliche scuse. Noi invece non avevamo mai agito così, abbiamo rispettato la democrazia lasciandolo lavorare con onestà. La democrazia è invece lasciare lavorare le persone e poi eventualmente proporsi democraticamente con programmi alternativi”.
Carla Medau non ha lesinato neppure i chiarimenti sul “tradimento” del gruppo Libertas, dei consiglieri decisivi nella caduta della sua amministrazione: “Sono loro che hanno portato il commissario prefettizio a Pula- attacca- dicono di avere tradito per un’idea, ma il tradimento è tradimento e così rimane nei secoli. Si sono accorti adesso di avere energie da spendere per la comunità e si ripresentano come se nulla fosse successo. Perchè non hanno detto che sono loro ad avere portato il paese al commissariamento? La cosa più spregiudicata è che continuano a dire che è meglio il commissario che un’amministrazione democraticamente eletta dai cittadini. Questa è la crisi della politica, questo è il volto della crisi della democrazia, di questi partiti che vivono l’isolamento e non hanno più contatto coi cittadini. Si auto perpetuano quasi per diritto divino. Il fine ultimo della sana politica invece sono i cittadini e i loro bisogni, al di là di chi vuole occupare poltrone che in realtà sono fatte di sacrificio e di lavoro. In Sardegna nel quasi 40 per cento dei Comuni si viaggia con una lista sola, è questo che volevano anche a Pula? Non è mai successo, invece si è rischiato anche questo e ci hanno fatto cadere con la peggiore delle imboscate. Questa si chiama vigliaccata. Olla, Caboni, Urru, Orbai, Capobianco, pensavano di impedirci di presentare una lista e di impedire ai cittadini il sacrosanto diritto di scelta? Hanno decapitato la nostra compagine amministrativa ma non la nostra voglia di essere strumenti di speranza. Non hanno decapitato il nostro orgoglio di essere al servizio della nostra comunità, di essere strumenti di speranza, non hanno decapitato la voce dei cittadini, lo sdegno, l’orgoglio. Per vincere la partita hanno fatto entrare in campo il dodicesimo uomo, le riserve altolocate, i baroni della politichetta pulese e della politichetta cagliaritana segnando una brutta pagina, la peggiore pagina della storia dell’autonomia della Sardegna. Hanno avuto bisogno dell’aiuto della Regione per fare quello che hanno fatto. Ma Pula è un paese serio, Pula non è in vendita, questo devono capirlo tutti. Pula deve crescere e deve farlo a testa alta e con la schiena dritta, non con le genuflessioni. Noi non abbiamo invece ceduto ai compromessi”.
“Uniti per Pula” è però un viaggio che deve continuare, secondo il pensiero di Carla Medau: “Tutti ci invidiano questa grandissima Pula diventata grande grazie ai pulesi e non è un grande albergo a cielo aperto come qualcuno vuole fare credere- sostiene la candidata sindaca- ma una città bellissima grazie alle sue doti naturali e all’operosità dei suoi abitanti, come dimostra la scelta di ieri di una troupe tedesca che ha girato nel nostro centro storico una famosissima serie tv. In tre anni abbiamo ridotto le tasse, e non è poco in tempi di crisi facilitando anche le imprese locali. Sì, abbiamo acceso dei mutui, ma lo abbiamo fatto per dare servizi: nuove strade in paese, un decoro che Santa Margherita non aveva da decenni. Stiamo portando avanti la promozione del territorio con i cammini religiosi, con gli eventi musicali, con la celebrazione dei matrimoni. Stiamo raggiungendo traguardi mai avuti in precedenza. Vogliamo le strade con le buche, un palazzetto che prende polvere oppure nuovi impianti di illuminazione per la borgata? Progetti che cambieranno il volto di Pula, siamo qui per portare progetti straordinari, non per dire che non abbiamo soldi per asfaltare le strade. Abbiamo riqualificato dopo 25 anni i campi da tennis, abbiamo acceso un mutuo per il palazzetto perchè da 20 anni speravamo di vederlo aperto, abbiamo valorizzato il lungomare di Nora con fatti concreti. E abbiamo presentato un nuovo progetto all’Anas per riaprire la 195 in via Lamarmora, che invece era stata chiusa negli anni dell’ex amministrazione”.
Carla Medau chiarisce poi la vicenda di Is Molas, attorno alla quale si gioca un pezzo importante di questa sfida elettorale con Pittaluga: “Grazie agli oneri di urbanizzazione della società del golf renderemo Piazza Dante una piazza polivalente, dopo 25 anni Pula ha finalmente incassato i soldi di Is Molas nella sua interezza. Prima per 20 anni abbiamo parlato di una piscina coperta che nessuno ha mai visto. Entro il 2018 il Comune avrà davvero tutti i soldi previsti e piazza Dante la riqualificheremo con fatti concreti e non con la fantasia, non con la paura. O forse qualcuna pensa davvero che basti andare a Bruxelles e suonare il campanello dicendo di sapere parlare due lingue? I fondi europei devono essere messi a bando…”.
Poi la partita del porto. “Anche il porto di Agumu noi lo vogliamo e lo abbiamo previsto nel Puc- dice la Medau- ma non come una regalia di cubature che servono solo a celare speculazioni immobiliari, a costruire migliaia di metri cubi di seconde case tagliando in due il territorio. Chi vi dice oggi che il porto ce l’ha in tasca ha la tasca bucata, lo aveva promesso già dieci anni fa. Noi invece il porto lo faremo davvero, ma il Puc lo abbiamo ridisegnati per gli interessi di tutti. Avrei voluto maggiore lealtà, invece Pittaluga elenca il numero dei metri degli yacht che potrebbero entrare a Pula e non invece la contabilità delle famiglie pulesi che non riescono ad arrivare a fine mese. Siamo passati dalla Ferrari a contare il numero degli yacht, ci vogliono far credere davvero che i cittadini si siano dimenticati dell’assistenzialismo che loro hanno praticato in dieci anni? Noi invece nei Servizi Sociali abbiamo investito davvero, i ragazzi disabili per la prima volta hanno potuto usufruire di attività motorie, poi c’è stato lo Spiaggia Day. Oggi i Servizi Sociali a Pula non sono più una gentile concessione dei politici, abbiamo ridato dignità alle famiglie e ora introdurremo nuovi concetti di sviluppo includenti e non più settoriali. Ho difeso e difenderò sempre il mio paese con amore”.
Poi il pianeta disoccupazione, la nota più dolente per Pula: “Vogliamo creare le condizioni per nuovi posti di lavoro perchè non serve solo prometterli- dice la Medau- ora è più facile per le imprese pulesi aggiudicarsi appalti pubblici, abbiamo aumentato del 60 per cento l’accesso delle imprese locali. La disoccupazione in Sardegna si aggira intorno al 50 per cento e non possiamo raccontare favole, non esistono formule miracolistiche, non servono le elemosine da campagna elettorale. Non si può vivere a Pula solo di turismo e di porto. Noi abbiamo un attaccamento più radicato al nostro territorio, a Pula ci sono i cittadini prima di tutto. Se vinciamo questa volta Pula cambia, e cambiano le politiche sociali e i rapporti con la gente, con le associazioni. Ora bisogna cambiare passo e fare interventi strutturali che saranno lunghi e faticosi. Ma vogliamo riportare il decoro, promuovere Pula in tutti i mercati internazionali turistici investendo nel nostro patrimonio ambientale. Pula merita amministratori prudenti ma ambiziosi, che alle parole sappiano seguire i fatti e che non si scoraggino alle prime difficoltà”. Carla Medau conclude il suo comizio e poi scende dal palco e resta con i suoi cittadini, a parlare, sino a notte fonda, tra abbracci e speranze di una politica davvero vicina alla gente.