Lavori aperti nel segno del lutto, la seduta in corso del consiglio comunale si apre con la richiesta da parte della consigliera Silvia Cabras, accettata da tutti i membri, per un attimo di raccoglimento e riflessione. “Un minuto di silenzio viene fatto per piangere le persone morte. È un momento di riflessione per la vita che finisce, per come finisce. Un momento per porci delle domande su ciò che è stato, è, e può essere.
La strage di Nuoro deve far riflettere ancora una volta sull’apparenza dell essere umano.
Un marito e padre di famiglia apparentemente tranquillo. Ma che stava dando dei segnali di cambiamento caratteriale”.
Un complesso di emozioni che ha colpito l’intera Isola, che si è stretta nel dolore e nell’incredulità, nella sofferenza per 4 vite strappate in maniera atroce. Un accanimento verso la moglie dell’uomo “apparentemente equilibrato”, padre della ragazza e del bimbo ai quali ha sparato, vicino di casa di chi, per sfortuna, ha incontrato e ucciso. Nessuna polemica, è la prerogativa, però tacere e rimanere inermi innanzi a tale dramma sarebbe innaturale: sorge spontanea, dunque, la volontà di mostrare consapevolezza e premura verso la tematica della violenza domestica, quella più grave, che uccide e spezza le vite senza rimedio. Una piaga che l’amministrazione guidata dal sindaco Beniamino Garau ha sempre affrontato: incontri, dibattiti, testimonianze, cortei e manifestazioni per sensibilizzare anche i più giovani e far riflettere sulle sfumature che intercorrono tra un rapporto affettivo sano e quello malato. Gelosia, ossessione, privazioni, manipolazioni che spesso non vengono colte nemmeno dalla vittima, confusa in quel mondo idilliaco per fantasia e infernale nella realtà dei fatti.
Impercettibile e inspiegabile da tutti gli altri, celato da quella maschera di apparente tranquillità, la quale vacilla solo dopo il fatto macchiato di sangue. Ecco allora che far caso a eventuali segnali potrebbe essere di vitale importanza: mai dare niente per scontato, l’apparenza inganna, e comunicare qualsiasi sospetto si possa avere. Questo, e tanto altro, racchiuso in un minuto di silenzio dai rappresentanti dei cittadini eletti, tra i banchi della maggioranza e opposizione, tutti insieme per comunicare il dolore e la vicinanza per una strage che ha segnato la città del cuore della Sardegna.












