Incredulità, tristezza e tante, tante lacrime. I parenti di Anna Maria Congiu, l’ex direttrice generale del Cacip morta oggi a Quartu dopo un’immersione per vedere da vicino il relitto di una nave, non riescono a darsi pace. Amava tanto le immersioni e le praticava da tantissimi anni, non era certo una novellina. E quel malore, quasi sicuramente un’embolia post immersione, lascia sgomento chi conosceva bene la 55enne. Viveva a Poggio dei Pini, Anna Maria Congiu: sul suo Facebook spicca qualche foto del laghetto e del tipico paesaggio green poggino. Il figlio Alessandro, 24 anni, è stato tra i primi a raggiungere il porto di Capitana, dopo avere appreso la terribile notizia. È rimasto lì sino all’ultimo, sino a quando non hanno portato il corpo della madre al policlinico di Monserrato per l’autopsia, ordinata dalla pm Ginevra Grilletti. Sulla tragica vicenda è stata aperta un’inchiesta. Sui social sono centinaia i messaggi di cordoglio.
“Siamo ancora increduli”, dice, telegraficamente, una zia della Congiu, Gabriella Serra. “Anna Maria praticava anche le immersioni da tanto tempo, magari può essere giudicato come uno sport estremo ma lei era capace e sapeva cosa fare”. Se n’è andata mentre stava praticando una delle sue più grandi passioni nel periodo di ferie che era riuscita a ritagliarsi prima di ritornare a lavorare, come dirigente, nella Provincia del Sud Sardegna.











