Cancioffali al rogo e Mariedda s’imbriagada. Convergenze parallele durante il carnevale 2019 ed oggi si compie l’atto definitivo con il rogo nello spiazzo di via Fara, gentilmente concesso, dell’arrogante Cancioffali. Dicevamo delle convergenze parallele, alcune associazioni: Quadrifoglio Karalis, May Mask, Pixel Multimedia, e Il Pentagramma, fra il 15 febbraio 2019, eventi quali la mostra delle maschere cagliaritane, l’archeoastronomia, riti ed antiche tradizioni, un protagonista de Sa Ratantira, Pinuccio Schirra a cui è stata dedicata una giornata di ricordi. La sfilata delle maschere arcaiche, per le vie attorno al parco della musica, si è svolto con la presenza di autorità e di S.E. Ambasciatore del Brasile a Roma Antonio Patriota, nato a Rio de Janeiro, e rimasto ammirato e stupito dai suoni e dai riti dei nostri carnevali. Detto da una persona nata a Rio è un enorme complimento. Ed infine, ovvia conclusione – mentre le sfilate del carnevale con in testa i tamburi e le casse ritmanti de sa Ratantira percorrevano le strade di Cagliari e Pirri – il processo.
Bellu schesch’ è dottori, sceneggiatura del 1908 del magistrato cagliaritano Emanuele Pili, che diventa uno spettacolo dedicato al carnevale cagliaritano. All’interno della trama personaggi tipici dell’ambiente cittadino, sa panettera, su memmellu, is majolus, su seddoresu su pipabalderi, s’aggattu, su piciocu e crobi ma soprattutto s’abogau Carrabusu, una delle maschere più esilaranti della nostra memoria. Il testo sfumato rappresenta una città che non c’è più, ed è testimonianza di una leggerezza che sarebbe difficile trovare tra le persone e per le strade del centro storico nei giorni nostri.
Le strade sono colme di coriandoli, di ogni tipo di travestimento, di visi truccati all’occasione; l’atto finale, che segue il processo, del martedì grasso con il rogo del fantoccio, in una Cagliari che si stringe intorno ai quartieri storici, che scende (calanta) da Castello, che raggiunge dal Villaggio dei Pescatori, dalla Marina come da Villanova il quartiere di Stampace. Seguiremmo l’ultimo atto di quest’anno, in cui il popolo festante manda al rogo il potere becero ed arrogante e le scintille del fuoco purificatore ci permetteranno per un giorno di sognare, per un minuto di assaporare quella libertà e la ribellione contro i soprusi. Gianfranco Carboni










