Nuovo sit-in delle Sentinelle in piedi contro i matrimoni e adozioni gay. Il testo per tutelare le unioni civili sta per approdare in Senato. Scattano le polemiche. “Anche il Parlamento, dopo i mass media, i tribunali, la scuola e il pensiero dominante, sta per cedere alla pressione di una minoranza che chiede che venga riconosciuta una relazione sentimentale e sessuale tra persone dello stesso sesso e che la stessa venga equiparata al matrimonio- affermano le sentinelle in piedi. Ma una legge non renderà uguali due realtà differenti, poiché non è lo Stato a rendere unite due persone. Esiste infatti la legge naturale che viene prima di ogni legge statale che prevede che solo la donna e l’uomo siano complementari e potenzialmente fecondi”.
Dunque, lo Stato non può cambiare la realtà: “nessuna relazione omosessuale porta a un’unione fisica organica potenzialmente procreativa. Illudere che una legge possa rendere uguali due realtà differenti in nome di un “sentimento” è una presa in giro innanzitutto di chi crede, in questo modo, di trovare la felicità, ma soprattutto di chi comincerà a pensare che il matrimonio sia un istituto basato sulle emozioni o le preferenze sessuali, perdendo il senso dell’impegno permanente, della fedeltà e della responsabilità, vero scopo del matrimonio a garanzia della continuità delle generazioni. Questo dunque non è un dibattito sui diritti di una presunta minoranza discriminata, ma su un bene fondamentale della nostra società: la famiglia”. Per dire “no” al testo sulle unioni civili, le sentinelle in piedi occuperanno le maggiori piazze italiane del nord e sud Italia. In particolare a Cagliari, saranno presenti in piazza Costituzione, sabato alle 18.












