“Mi giunge voce di un gruppo di personaggi che continuamente mi denigrano e diffamano. Non ho nè tempo, nè voglia di andare a rispondere individualmente, e poi non voglio scendere a un livello così basso. Ci penserà il mio avvocato ad accontentarli tutti”.
Daniele Caruso, ex coordinatore regionale del Movimento Noi con Salvini, ora tra le fila del Movimento Sociale Sardo – Destra Regionale, non ci sta alle polemiche di questi giorni in riferimento al corteo “Stopinvasione-Prima la sicurezza contro la presenza di stranieri in Sardegna” che avrà luogo venerdì 30 giugno dalle ore 17.30 in piazza Repubblica: a leggere il programma del’evento, i partecipanti e gli organizzatori raggiungeranno via Roma, sotto il palazzo del consiglio regionale, per chiedere espressamente lo stop agli sbarchi continui dei migranti. L’appuntamento è per le 17,30 in piazza Costituzione e, secondo i programmi, i partecipanti dovrebbero arrivare fino al consiglio regionale per chiedere lo stop agli sbarchi di migranti. Ma sul web si scatena il popolo anti-fascista, non piace il volantino troppo “duro” con i motivi della manifestazione prevista in città.
L’EVENTO. Così si legge sulla bacheca dell’organizzatore, Daniele Caruso: “Il corteo partirà da Piazza Repubblica alle 17:30, passando per via Dante, via San Lucifero, via Sonnino, via XX Settembre, via Roma, e terminerà con un presidio davanti alla sede del Consiglio Regionale in cui i partecipanti sottoscriveranno una lettera di licenziamento popolare al Presidente della Regione. Invitiamo i partecipanti a portare il #tricolore e le bandiere della #sardegna. #StopInvasione #PrimaGliItaliani“.
E sulle infuocate polemiche di chi vuole boicottare il corteo definito a sfondo razzista, sono già visibili i rigetti di parecchi utenti sulle singole bacheche Fb, ma è lo stesso Caruso che replica: “Ad ogni modo – scrive Daniele Caruso – il Movimento Sociale – Destra Regionale esiste da tre anni, non da tre giorni. E io sono attivista da quando ero ragazzino, non da due settimane. Io ho sempre organizzato manifestazioni, sempre regolarmente autorizzate e sempre senza alcun tipo di problema per i partecipanti, e sono sempre stato presente a qualsiasi attività dei partiti di cui ho fatto parte, come dimostrano i verbali, le foto, le testimonianze delle persone che mi hanno sempre visto fare le stesse cose. Quando ero in un Movimento al 17% e quando ero in un Movimento dello 0,000 appena fondato, di cui ho scritto il primo e il secondo Statuto, di cui ho ideato e disegnato i Simboli, di cui sono stato eletto segretario due volte, come dimostrano i verbali firmati anche da alcuni dei personaggi di cui sopra, registrati regolarmente presso le autorità competenti. Non ho bisogno di andare a dichiarare da un notaio qualcosa che possono smentire 3 soci fondatori su 4. Non mi vedrete mai online a perseguitare qualcuno o a cercare di boicottare manifestazioni altrui. Ma il popolo non è cretino, per fortuna. Mi rammarico per aver sprecato qualche minuto per chiarire pochi fondamentali punti, ma quando si esagera. Rinnovo a tutti l’invito a partecipare alla nostra manifestazione – conclude – venerdì 30 giugno 2017, ore 17:30, Piazza Costituzione”. E non si escludono, come è prevedibile, tensioni e contestazioni che saranno comunque sotto l’occhio vigile e attento delle forze dell’ordine già preavvisate per l’evento.
LE REAZIONI. Intanto sul diario di Facebook dove compare l’evento previsto per venerdì, diversi i commenti di chi non è d’accordo con questa iniziativa: “Non mi riconosco in questa manifestazione organizzata dal Movimento Sociale Sardo, perché mi sembra abbia un pregiudizio di base nei confronti dei migranti – scrive un utente – visti tutti in modo streotipato ed esagerato come degli invasori che minacciano la nostra sicurezza. Il problema dell’emigrazione è architettato alla grande e con molta furbizia da chi ha interesse a farci combattere una guerra tra poveri. Posso essere d’accordo sul fatto che questa emigrazione stia creando dei problemi, ma questi problemi si possono risolvere solo se si va a colpire chi li causa, e non sono sicuramente i migranti a causarli. Il dibattito è aperto, bisogna imparare ad andare oltre le apparenze e sforzarci di essere pragmatici”.










