Nel dibattito in Consiglio comunale sul nuovo Piano Urbanistico Comunale, il sindaco Massimo Zedda ha richiamato l’attenzione sulla necessità di adattare la pianificazione alle trasformazioni in corso. “Il mondo cambia rapidamente. Un piano non può restare un quadro appeso al museo”, ha affermato.
Un piano vivo, non un documento immutabile
Zedda ha spiegato che il PUC non deve essere interpretato come un insieme di regole fisse. Ogni piano, compreso il Piano Paesaggistico Regionale, necessita nel tempo di aggiornamenti per rispondere alle evoluzioni della società e delle tecnologie.
Regole chiare e trasparenza
Il sindaco ha insistito sulla necessità di garantire certezza normativa, evitando decisioni discrezionali che in passato hanno minato la fiducia dei cittadini. “Le regole non devono cambiare in base alla proposta del singolo”, ha sottolineato.
Partecipazione e trasformazioni sociali
Rispondendo alle critiche sulla scarsa partecipazione al percorso del PUC, Zedda ha collegato il fenomeno alla generale riduzione dell’impegno civico in Europa. “Pensiamo davvero che il PUC possa mobilitare folle quando quasi metà della popolazione non vota nemmeno alle elezioni nazionali?”, ha detto.
Demografia, nuove esigenze e limiti degli strumenti urbanistici
Un passaggio centrale è stato dedicato al calo demografico. Cagliari non è più la città da 220 mila abitanti prevista decenni fa e l’intera Sardegna perde residenti. Il PUC, ha osservato il sindaco, può agevolare nuove forme dell’abitare – come soluzioni condivise per anziani soli – ma non può risolvere problemi macroeconomici che incidono sulla natalità e sulla capacità delle famiglie.
Legalità e il tema della casa
Zedda ha criticato il sistema in cui chi rispetta le regole edilizie si trova spesso penalizzato rispetto a chi costruisce fuori norma. Il nuovo PUC, ha aggiunto, dovrà ristabilire equità e certezza.
Storia urbana e scelte del futuro
Il sindaco ha ricordato errori storici come la distruzione di tratti di mura, l’eliminazione delle linee tranviarie e le speculazioni del passato, riconoscendo però anche i progressi ottenuti dagli anni ’90 in poi nel recupero del centro storico.
Ha poi respinto l’idea che la crescita verticale sia sempre la soluzione: “A Cagliari significherebbe perdere la vista dei colli e del mare. La città ha una conformazione da rispettare”.
Sicurezza e costi sociali degli incidenti
Zedda ha richiamato l’attenzione anche sul tema della sicurezza stradale, ricordando che gli incidenti costano ogni anno centinaia di milioni di euro. “Meglio investire per evitarli che per curarne le conseguenze”, ha affermato.
Verso un piano orientato all’innovazione
Il sindaco ha concluso invitando a guardare al futuro, accettando che non tutto potrà essere realizzato in un solo mandato. Il nuovo PUC, ha spiegato, dovrà integrare mobilità sostenibile, innovazione tecnologica, tutela del paesaggio e strategie per contrastare lo spopolamento.










