Scende bruscamente la curva del consenso per il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Secondo l’ultima rilevazione nazionale, in dodici mesi ha perso il 5,3% della fiducia dei cittadini. Un dato che riaccende il malcontento e alimenta la bufera social, dove si moltiplicano i commenti di critica da parte dei cagliaritani. C’è chi, guardando al decoro urbano, suggerisce di prendere esempio dalle altre città dell’isola: “Quando una persona non sa cosa o come fare, basterebbe copiare da modelli vincenti, ad esempio altre grandi città sarde. Il centro di Cagliari è costantemente sporco ed il verde pubblico assente e dove presente molto trascurato”. Tanti i nodi irrisolti, tra questi la raccolta dei rifiuti. La questione dei mastelli fa infuriare i residenti: “Sig. Sindaco la prego di fare un giro per la città specie in zona S.Benedetto e poi gradirei un suo parere come mai le attività commerciali hanno i mastelli maleodoranti e sporchi fuori dai negozi h24 ore e noi poveri cittadini dobbiamo tenerci i mastelli dentro casa in spazi limitati per depositarli la sera. Grande ingiustizia. E lei fu un promotore che ciò non sarebbe più avvenuto assicurando che ci sarebbero stati controlli con multe salatissime. Grazie per il suo operato ma al momento ci ha deluso tantissimo”. Non solo rifiuti. Anche i lavori pubblici, la sicurezza sono sotto accusa: “I cantieri sono più lenti di prima, la sicurezza è crollata in modo verticale, la città è sempre più sporca”.
Nel mirino anche la valorizzazione turistica del centro storico, sempre più trascurata secondo i cittadini: “Il centro storico di Cagliari un esempio castello, dovrebbe essere il fiore all’occhiello per i turisti completato abbandonato invaso dalle auto specialmente la notte portando i residenti a scappare, monumenti abbandonati il bastione un cantiere infinito e il piccolo bastione di Santa Croce diventato un ristorante all’aperto con i tavolini che lo invadono giorno e notte non permettendo la visuale per i turisti diventando proprietà privata. Unico in città dove in altre parti dei quartieri ad un determinato orario vengono ritirati”. Un cittadino, con amara ironia, riassume così il malessere diffuso: “Ma guarda un po’!?! Una città che funziona lo si vede dallo stato dei suoi marciapiedi! Provate a calpestarli! Iniziate da lì! Poi, pensate alla spazzatura, ai proclami di città pulita, e poi ancora alla sicurezza dei cittadini! In un attimo, vi accorgereste come il sondaggio negativo sia solo all’inizio. Chi semina fuffa, raccoglie tempesta”. Il sindaco, da parte sua, minimizza: “Colpa di questioni ereditate come cantieri, pulizie e strade che impattano sulla vita dei cagliaritani. Ma il dato è buono”, sostiene Zedda. Eppure, tra le principali cause che avrebbero generato il crollo di consensi, spiccano proprio la gestione della raccolta rifiuti, la percezione di insicurezza e la scarsa manutenzione urbana: dal verde all’illuminazione, fino alla condizione di marciapiedi e monumenti storici.










