Il ponte del 25 aprile non porta solo alla chiusura degli uffici pubblici, ma anche allo stop per alcuni maxi cantieri iniziati da poco nella città di Cagliari. È il caso di viale Trieste: gli ultimi operai sono stati visti all’inizio del weekend, se tutto va bene ricompariranno mercoledì. Ponte festivo assicurato, quindi. E, se anche il tempo per concludere le operazioni non manchi (solo nel tratto tra piazza del Carmine e via Caprera la data ultima è quella del mese di luglio) i negozianti, imbrigliati e imprigionati tra transenne, recinzioni e polvere non hanno visto di buon occhio il ponte fatto dai lavoratori. Italo Sulliotti, storico titolare di un negozio di dolciumi, ha trascorso la mattinata a guardare ruspe e martelli pneumatici fermi, oltre le recinzioni: “In questi giorni di stop avrebbero potuto almeno riaprire la strada per far passare qualcuno. Gli affari sono calati ormai del 90 per cento e ho tutti i documenti del registratore di cassa per dimostrarlo. Stamattina sembrava di essere nel Sahara”. E i lavori, inoltre, non starebbero andando a ritmo forsennato, tutt’altro: “Alle 16 gli operai se ne vanno e ogni mattina iniziano alle nove e trenta, salvo che uno degli archeologi non fermi tutto in caso di ritrovamenti. Siamo alla frutta, sto utilizzando un mio collaboratore solo per mandarlo all’ecocentro di Sant’Elia per smaltire carta e cartone, qui non la stanno più ritirando”.
E che l’aria che sta tirando nel viale, a una settimana esatta dalla chiusura, non sia certo felice, lo prova anche il racconto di Paolo Bianco, titolare da decenni di una drogheria: “Gli operai hanno fatto il ponte e intanto da noi non passa nessuno e siamo nel deserto. Viale Trieste sembra il set di un film di guerra ma, purtroppo, è tutto reale. La strada è devastata, ogni sera sembra di stare in un cimitero, semplicemente e drammaticamente perchè non passa nessuno”.











