L’ordinanza firmata da Christian Solinas riapre, con qualche giorno di anticipo, parrucchieri, estetisti e negozi di abbigliamento. Ma le prime ore, in via Garibaldi a Cagliari, sono all’insegna del freno tiratissimo. Poche persone in giro, quasi nessuno dentro i negozi. E i commercianti, tra “sorpresa” per l’ok arrivato ieri, a tarda sera, e spese legate alla sanificazione. C’è chi ha comprato già il macchinario che “spara” ozono e chi si è rivolto ai privati, spendendo tra i cento e i centocinquanta euro. Tutti gli abiti, una volta provati, andranno sanificati, queste sono le regole della fase due dell’emergenza Coronavirus. E, se è vero e giusto che la sicurezza debba venire prima di tutto, i commercianti guardano anche al portafoglio: il “salasso” resterà quello della sanificazione totale del locale, e non tutti sanno ogni quanto dovranno effettuarla. Ci sono poi i disinfettanti per le mani e gli spray per una pulitura più rapida di una gonna o di una giacca.
Insomma, una ripartenza dettata dal dubbio e dall’ansia, come ha dichiarato più di un commerciante a Casteddu Online. Le loro interviste si potranno leggere nelle prossime ore sul nostro sito. E qualcuno, a mezza voce, fa notare una cosa: se un cliente entra e prova un abito, se poi non lo acquista sarà stato solo tempo perso, soprattutto nei negozi di pochi metri quadri dove sarà impossibile entrare a frotte. Paolo Angius, presidente del consorzio “Strada facendo”, conferma che “la situazione è di confusione. Comprendo la disperazione dei colleghi per la sanificazione dei negozi, anche se bisogna ancora capire come dovrà essere svolta. Abbiamo già avuto controlli da parte di Guardia di finanza e polizia Municipale. Hanno verificato che avessimo i cartelli con le informazioni, il gel igienizzante anche vicino al pos, i guanti, le mascherine e i vari detergenti”.










