Motoseghe in azione a Cagliari per tagliare piante e alberi ai quali i cittadini sono fortemente legati. Una scelta intrapresa per necessità, anche per la sicurezza delle persone, ecco la motivazione fornita e argomentata dall’assessora al verde pubblico di Cagliari Paola Piroddi ai microfoni di Radio CASTEDDU. “La nostra amministrazione forse verrà ricordata per aver avuto il coraggio di fare quello che non hanno fatto gli altri”.
Una situazione drammatica, a detta degli esperti, è quella delle alberature nel capoluogo sardo; “si sta prendendo una grande responsabilità che è quella di andare a sostituire delle piante malate, morenti. Le piante hanno un ciclo di vita, quindi chi fa il disturbatore per professione mi trova sempre più convinta che è una polemica totalmente sballata”.
In seguito alla mappatura delle alberature è venuto fuori che una buona parte del verde pubblico ha seri problemi di salute “e si interviene come con un malato: o lo si sicura o lo si sostituisce, ma non lo si può lasciare.
Una pianta malata va sostituita, altrimenti che facciamo – spiega Piroddi – blocchiamo il traffico nel Largo Carlo Felice?”.
Probabile insurrezione polopolare, sarebbe il risvolto a questa decisione.
” Le jacarande crescono molto in fretta, abbiamo previsto 1000 alberi nella programmazione e ne abbiamo già piantato 4000, questa piantumazione che stiamo facendo non si è mai vista a Cagliari.
Si opera affinché la città sia seguita e non pericolosa, perché quando un albero, un ramo, cade in testa a qualcuno sappiamo tutti benissimo quali sono le conseguenze.
Stiamo facendo un grande lavoro di sistemazione di tutte le alberature, sono seguite passo a passo, quasi quasi hanno un nome e un cognome, e quelle che hanno un ‘rischio’ verranno portate in un vivaio oppure dovranno essere abbattute”.
Foto d’archivio