I prezzi, terminati i saldi, non sono certo economici, in centro a Cagliari, nel settore dell’abbigliamento. Dai più piccoli agli adulti, da chi non vuole rinunciare ai capi firmati a chi si accontenta che coprano bene per quando, si spera, scenderanno le temperature, la regola è una: bisogna aprire il portafoglio. E svuotarlo, soprattutto. Ci sono i cartelli, appesi sulle vetrine di via Garibaldi e via Manno, dove viene timidamente proposto ancora qualche sconto, anche del 50 per cento, ma per chi ha necessità di rifarsi il guardaroba in vista dell’autunno e dell’inverno i prezzi, quasi ovunque, sono pieni. Spendono le famiglie, un paio di scarpe per bambino costano sessanta euro perchè sono di marca, si superano agilmente i trenta se non c’è nessuna firma, più o meno prestigiosa. E, considerando che si è nel periodo della vita dove si cresce quasi giorno dopo giorno, bisogna mettere in conto una spesa, quantomeno, a due zeri. Non va meglio per le donne: per un jeans di buona qualità e un vestito si spendono settanta euro, tutti prodotti non griffati. Per chi vuole le griffe, il conto finale sale e supera abbondantemente anche i centocinquanta euro. Per non parlare degli accessori: un bracciale da abbinare a un vestito per tutti i giorni non si trova a meno di diciannove euro. Meglio, sotto quel prezzo la qualità è tutt’altro che eccelsa.
E anche le scarpe invernali non vengono certo tirate dietro: già scontate, prezzo di settanta euro, prendere o lasciare. Non c’è una terza alternativa, a meno di chiedere al negoziante un ulteriore sconto, a sua discrezione. E, nella Cagliari dove diventa quasi un lusso vestirsi, la spesa media calcolata per un paio pantaloni unisex e una maglia resistente è tra i 55 e i 65 euro: non proprio prezzi popolari, con le famiglie già stremate dal caro bollette e dall’aumento di tutti i prodotti, a partire dal cibo.










