Cagliari, dall’Università mano tesa ai migranti: “Li vogliamo qui anche l’anno prossimo”

Zero tasse e corsi aperti, è iniziato l’anno accademico anche per i rifugiati del progetto del “Passaporto europeo”. La felicità della rettrice Del Zompo: “Molto orgogliosa della loro presenza, non è vero che gli studenti sardi sono penalizzati”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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L’anno accademico, in tutte le facoltà dell’Ateneo cagliaritano, è già iniziato da circa un mese. Come per le migliaia di studenti sardi, anche per alcuni ragazzi che provengono dall’Africa. Sono tutti iscritti al progetto “Passaporto europeo delle qualifiche dei rifugiati”: all’inizio erano dodici, adesso ne sono rimasti tre. Per loro spiccano i zero euro di tasse da dover pagare. Un fatto che ha portato più di uno studente a storcere il naso. “È un privilegio che noi non abbiamo”, questo, in sintesi, il pensiero di più di un universitario. E, a quattro mesi esatti dall’inizio del progetto, la rettrice Maria Del Zompo prova a gettare acqua sul fuoco delle polemiche: “Sono scappati dalla loro patria per motivi di guerra, sono molto orgogliosa dei tre che sono rimasti a Cagliari e spero di poter ripetere questo progetto l’anno prossimo. Parliamo di giovani che non hanno reddito, escludo che qualche giovane sardo non si sia iscritto all’Università per motivi di reddito, abbiamo diminuito le tasse pure per chi ha un Isee superiore ai 23mila euro, e ci sono fasce di sconto che toccano tutti”.
Le lamentele sono arrivate, sia sulla pagina Facebook del nostro giornale sia su vari gruppi social di studenti universitari: “Noi garantiamo opportunità a tutti, come le borse di studio misurate sul merito, indipendentemente dall’Isee ma sulla base del numero di crediti acquisiti”, afferma la Del Zompo, “oltre che sulla base del voto finale di laurea e di concorsi che stiamo facendo e che sono incentrati sulla responsabilità sociale e civile”.


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