Agricoltori, pastori e anche una fetta di autotrasportatori pronti a protestare anche al porto di Cagliari. La rabbia di chi lavora in campagna, già esplosa all’estero, con varie proteste in Germania e Francia, arriva anche in Sardegna. Da martedì 30 gennaio, e per i successivi cinque giorni, previsto un maxi blocco all’ingresso della dogana del porto, in viale La Playa. Sono attesi arrivi di trattori e mezzi da tutta la Sardegna, e la rabbia è tantissima. Roberto Congia, agricoltore, è uno degli organizzatori: “Agricoltura e pastorizia stanno morendo, chiediamo più rispetto per il nostro settore. In Sardegna sta mancando molto, siamo indietro rispetto al resto d’Italia. Siamo un’Isola e abbiamo disagi per i costi delle materie prime che acquistiamo e, poi, per le vendite”. L’attacco diretto è all’Europa: “Non vogliamo che ci diano soldi per non coltivare, vogliamo lavorare e produrre. Vogliono darci del denaro, ma non siamo gente che inquina, ma abbiamo sempre rispettato il nostro territorio. La nostra agricoltura è estensiva, ma l’Unione Europea non ci aiuta, hanno escluso le pecore dagli aiuti economici comunitari. E i costi di carburante, mangimi e fertilizzanti sono alle stelle. Resteremo, come da accordi con le altre regioni italiane, cinque giorni”.
“Vogliamo risposte da Governo e Europa. Noi sardi siamo penalizzati da sempre, hanno escluso gli ovini dai pagamenti dei premi, Ci rendiamo conto che la nostra regione è prevalentemente ovina, i soldi vanno così alle altre regioni. Chiediamo un riequilibrio col rispetto di tutti i settori dell’agricoltura, e che venga messo in finanziaria l’esonero per il pagamento Irpef dei redditi agricoli, rischiamo di dover pagare anche quello, mai successo sinora”. Accanto agli agricoltori i pastori, che arriveranno a bordo delle proprie auto, e anche una fetta degli autotrasportatori”.










