Una terza lettera minatoria, indirizzata ad Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio Sud Sardegna e titolare si di uno stabilimento balneare e ristorante a Chia. Una busta chiusa, col cognome del leader della Confcommercio scritto “con una tecnica strana, unendo puntini, e ricevuta nella cassetta postale della mia abitazione di Cagliari”. Dentro, “un biglietto listato a lutto e la parola Chia. Ho già consegnato tutto alla polizia, ieri a casa sono arrivati gli esperti della Scientifica. Purtroppo non è la prima volta, dopo il primo quarto d’ora di paura arrivano altre sensazioni. Questo è un malato di mente, non ho sospetti”, afferma Bertolotti. Che, da imprenditore, sta provando a rialzarsi dopo l’anno e mezzo orribile del virus: “Riesco a dare lavoro a 15 dipendenti, è chiaro che anche loro sono preoccupati”. Non riesce a trovare una spiegazione, l’imprenditore. Chi può avere qualcosa contro di lui?
“Non lo so, ma dico una cosa: lasciateci lavorare e lasciateci in pace”.









