Ieri, 13 maggio 2018, si è svolta a Cagliari, nel Parco di Terramaini, la decima edizione di “Corri… Donando per il Parco”, festa per grandi e piccini con cui l’associazione di trapiantati Prometeo AITF Onlus ringrazia i donatori di organi e le loro famiglie.
Per tutta la mattinata i partecipanti di ogni età si sono potuti godere il verde e il sole, la gioiosa animazione per i bambini curata da tra ragazze piene di entusiasmo (Laura, Alessandra e Maria), i colorati ed eleganti aquiloni del Club “L’Aquilone”, le avvincenti dimostrazioni di judo a cura dell’A.S.D. Judo Club Sen Jyo No Samurai di Monserrato, la salutare camminata nordica (nordic walking) a cura di Silvia Talana di Sensorizzonte, le spassose gare di corsa per i bimbi e l’affascinante esibizione di capoeira della scuola Oxossi Soluna di Cagliari. Tante persone hanno, poi, avuto modo di informarsi, in particolare, sulle modalità con cui è possibile dichiarare la propria volontà di donare gli organi in caso di morte.
Centro della festa, però, sono stati coloro che hanno reso possibile questa giornata, come tutte le giornate di tante seconde vite altrimenti impensabili: i donatori di organi e le loro famiglie. Per questo, la parte più bella e importante di “Corri… Donando” è stata quella iniziale: la Santa Messa celebrata da padre Gabriele Semino in ricordo di chi, morendo, ha riportato alla vita altre persone. Padre Semino ha saputo interpretare perfettamente il senso di questa manifestazione e ha trovato nell’Ascensione, che si celebrava proprio ieri, un legame con il trapianto: «Anche Gesù è un trapiantato: dalla Terra al Cielo». Al celebrante non è sfuggito neppure che la gioia di una vita che ricomincia è generata da una grande dolore, anzi, da «due ferite: quella di chi ha bisogno di un trapianto e quella di chi muore e diventa donatore». Tuttavia, ha aggiunto, anche in questo «c’è qualcosa di positivo: capiamo che abbiamo bisogno degli altri» e che «ciò che abbiamo ricevuto è giusto donarlo agli altri». Per questo, concludendo la sua omelia, padre Semino ha pregato Gesù affinché «ci insegni ad avere bisogno degli altri e ad avere bisogno di aiutare gli altri». Una preghiera che, in chiave laica, è stata fatta propria anche dai non credenti che hanno ascoltato le sue parole. Per tutti – celebrante, trapiantati, donatori viventi, familiari di donatori e amici – l’emozione si è fatta ancora più intensa quando, conclusa la Santa Messa, l’assemblea ha deposto una corona di fiori sotto la targa che ricorda l’intitolazione di quella parte del Parco al Donatore di organi. Rinnovando i ringraziamenti pronunciati durante le preghiere dei fedeli, liberamente formulate dall’assemblea e dal celebrante, un altro grande “Grazie” è stato espresso da padre Semino e, a nome di tutti i trapiantati, dal presidente della Prometeo Giuseppe Argiolas. Mentre ciò avveniva, a collegare idealmente la Terra e il Cielo, con i loro rispettivi abitanti, non è stato solo Gesù, per i credenti, ma anche, per tutti, un bellissimo aquilone rosso a forma di cuore. Un modo molto efficace per ricordare che ciò che consente di realizzare i trapianti di organo e che può rendere cose e persone eterni è l’Amore.











