di Paolo Rapeanu
Tutti – o quasi – pazzi per il tango a Cagliari. Le milonghe – le sale da ballo dei tangheri – ospitano ballerini e ballerine ormai di qualunque età. Anche, e soprattutto, giovani. Tango che rilassa, che crea complicità, che permette di autodisciplinarsi nei movimenti. Ma che, prima di tutto, fa trascorrere qualche sera in modo diverso e originale. Monica Spanu lo insegna da diciannove anni: “Sempre più ragazzi iniziano a ballare il tango, affascina per molti motivi. Si crea un bellissimo rapporto di coppia tra il maschio e la femmina, con rispetto e una sensazione reciproca di fare qualcosa, insieme, in armonia”.
C’è anche Gustavo Soraire, da ventitrè anni insegna passi, movimenti e tutto quello che è il “micromondo” del tango: “Non si finisce mai di impararlo, è una disciplina che richiede impegno e lavoro. Ciò che appassiona maggiormente è l’abbraccio chiuso, l’avvicinarsi, oltre all’aspetto sociale legato al conoscere nuova gente. L’anno prossimo partirà un progetto per far avvicinare gli studenti universitari, gratuitamente, al tango. Un ballo che ha un altissimo potere magico”.









