A Cagliari riapre, rinnovato, il viale Buoncammino. La parte della storica passeggiata accanto al carcere, dopo lunghi lavori e oltre 5 milioni di euro spesi, è tornata a disposizione di tutti i cagliaritani. Come già anticipato da Casteddu Online, due file di panchine, fontanelle, aiuole rinforzate per evitare che le radici degli alberi possano spaccare la pavimentazione e sei stalli per le biciclette. Presenti, all’inaugurazione, un centinaio di cittadini e i vertici del Comune: “Restituiamo ai cittadini un luogo del cuore e dell’identità cagliaritana, nel rispetto della storia e dell’ambiente. Era un luogo abbandonato, oggi è tornato bellissimo”, afferma il sindaco Paolo Truzzu. “Fatevi una passeggiata, rilassatevi, godetevi il panorama e il tramonto. Intanto, l’Universita è al lavoro per disegnare i nuovi chioschi”. Un particolare non di poco conto: nel viale del passato, infatti, pranzare o mangiare un semplice panino in uno dei baretti era un’abitudine per tantissimi cagliaritani. Poi, tra concessioni scadute e altri problemi, sono stati tutti smontati. E tutti hanno notato l’assenza di sedie, tavolini e ristoratori. Sarà compito dell’Università, esattamente degli ingegneri del dipartimento del Dicaar progettare le nuove strutture.
In futuro, quindi, se ci saranno imprenditori disposti ad investire sul nuovo viale Buoncammino caffè, birre e panini torneranno di moda, magari mentre si ammira il tramonto o si guarda una partita del Cagliari nelle tv dei ristoratori che decideranno di trasmetterle. “I chioschi saranno modulabili e non è detto che siano tutti uguali, proprio per consentire piena libertà, nel rispetto di linee guida precise, a chi vuole investire”, spiega il consigliere del Psd’Az, Roberto Mura. “Il nuovo viale Buoncammino è un luogo restituito alla città e, accanto all’intervento strutturale sono stati previsti degli spazi per servizi di ristorazione, servizi igienici e un adeguato sistema di videosorveglianza. Ricordo che il viale si trova in un punto punto particolarmente sensibile anche dal punto di vista della tutela del paesaggio”.












