di Paolo Rapeanu
È tutto – o quasi – distrutto nello stagno di Santa Gilla. Dopo l’ultima alluvione cozze e vongole sono morte, e dalla Regione è arrivato l’impegno a trovare fondi, ma allo stato attuale non c’è nessuna certezza. E i pescatori sono sempre più disperati: “Speravamo nei soldi, 800mila euro come primo ristoro per i danni, invece nulla. Non vogliamo elemosine, ma tornare a lavorare in un’area che deve essere riqualificata dal punto di vista idrogeologico”, spiega il presidente della cooperativa, Emanuele Orsatti.
“L’impegno della Regione per trovare i fondi non ci rassicura abbastanza, perché non sappiamo se e quando arriveranno. Qui ci sono 250 pescatori che fanno la fame nera, ormai, mentre molti politici pensano a come garantirsi la pensione”











