I mesi passano e la giustizia, lentamente, cerca di comporre le tante tessere del mosaico di una serie di truffe fotocopia che, stando a ben 23 denunce, tutte protocollate in un unico maxi documento da altrettanti lavoratori di Cagliari (tra loro c’è chi gestisce società di navigazione, pizzerie e piccole attività artigianali) che, confidando di ottenere prestiti a tasso agevolato, nell’ultimo anno hanno versato decine di migliaia di euro ad una società che, almeno sino a poco tempo fa, aveva la sede principale in via Sonnino. Denari versati ma, poi, nessun riscontro: dei finanziamenti nemmeno l’ombra, di risposte da parte dei vertici societari idem come sopra. Dopo le denunce protocollate dall’avvocato Carlo Monaldi, qualcosa si è mosso, ma i tempi sembrano essere maledettamente lunghi: “So che la delega per le indagini è passata ai carabinieri, magari ci sarà qualche novità dopo l’estate”. Nient’altro. E basta fare un rapido controllo su internet per scoprire che qualcuna delle persone che afferma di essere stata truffata ha messo in vendita la propria attività, forse proprio perchè rimasta a secco dopo aver speso decine di migliaia di euro dietro la promessa di ottenere fondi europei.
Le ipotesi di reato, se saranno confermate, sono quelle di raggiro e truffa. Difficile, anzi impossibile dare altri nomi a quanto messo nero su bianco da decine di lavoratori e imprenditori sardi. E il presunto truffatore, un 34enne, intanto, dopo un primissimo contatto creato tra il suo legale e quello dei presunti truffati, avrebbe aperto un nuovo sito online per proporre sempre lo stesso tipo di investimenti e preso in gestione un ristorante.










