Cagliari, sos dal Brotzu: “Troppe richieste di reperibilità ai lavoratori delle sale operatorie”. La denuncia è Fabio Sanna, Giuseppe Giannuzzi, Antonina Usala e Stefano Trogu, rispettivamente segreteria aziendali Uil Fpl e Fials, segreteria organizzativa Uil e Fpl e Rls. Le sigle proposero, si legge nel documentoi, sia all’assessore alla Sanità che alla Azienda ARNAS Brotzu nel mese di marzo di quest’anno, senza riscontro, un progetto sperimentale che é già realtà in altre regioni e strutture Sanitarie, sulle problematica delle pronte disponibilità dopo la 7° per i dipendenti che lavorano principalmente nelle sale operatorie”.
Ma dopo l’entrata in vigore del CCNL del 2 Novembre 2022 prevede espressamente che per ciascuno dei dipendenti non possono essere previsti più di 7 turni di reperibilità al mese, al Brotzu tutto tace.
Da allora, alle sigle non sono pervenute richieste di confronto, chiarimenti da parte di nessuno, un tale silenzio assordante tanto da avere persino la spiacevole sensazione di non voler affrontare seriamente la problematica dei lavoratori che utilizzano questo istituto contrattuale, per far fronte alle continue emergenze di questo ospedale.
Una proposta/progetto, che in attesa di poter fare altre assunzioni di personale sanitario e soprattutto per affrontare persino l’emergenza durante le ferie estive, avrebbe dato fiato ai tanti operatori che garantiscono le reperibilità, ma avrebbe assicurato le giuste professionalità in ciascuna sala operatoria.
Invece stiamo assistendo in piena estate, davanti al silenzio di tutti, ad un aumento esponenziale delle reperibilità oltre la settima per ciascun dipendente di alcune sale operatorie, o peggio ancora, per poter contenere contrattualmente il numero stesso delle reperibilità, alcuni lavoratori di una specifica specialità, (neurochirurgia, vascolare, cardiochirurgia e altre), si ritrovano reperibili contemporaneamente per più sale operatorie, mettendo a rischio, sia la serenità stessa del lavoratore, sia il dover affrontare delle possibili responsabilità medico legali, oltre che mettere a rischio la salute dei pazienti stessi.
Per non parlare di un altro progetto/sperimentale a valenza Regionale, presentato alcuni mesi fa all’Assessore alla Sanità, anche questo caduto nel dimenticatoio, il cui fine, è garantire le vite umane, in tutta la Sardegna tramite la figura dei Tecnici Perfusionisti, ormai quasi introvabili, che lavorano al Brotzu di indubbia professionalità.
E’ proprio vero l’aforisma che – Solo il silenzio è grande: tutto il resto è debolezza. Evidenziato quanto sopra, le scriventi O.O.S.S chiedono a tutti i soggetti in indirizzo, ognuno per propria competenza, una risposta urgente in riferimento alla proposta/progetto sperimentale presentato nel mese di marzo riguardo le pronte disponibilità dopo la settima”.












