È di rilevanza pubblica l’imminente trasferimento dell’Unità Spinale dal Marino al Brotzu. A seguito dell’uscita degli atti aziendali di entrambe le aziende la struttura risulta infatti attualmente in transito verso il Brotzu, dove peraltro risulta già inserita nel dipartimento neurologico della
Riabilitazione. E la Fials, con i segretari provinciali Paolo Cugliara e Giampaolo Mascia, lancia l’allarme: “Abbiamo ricevuto in questi ultimi giorni diverse segnalazioni, sia da parte dei dipendenti interessati sia da parte di familiari dei pazienti e dalle loro
associazioni, che esprimono in merito notevole preoccupazione. Attualmente al personale sanitario in organico viene infatti preclusa la possibilità della scelta di
rimanere nell’azienda di cui sono dipendenti e nella quale sono stati assunti a seguito di regolare concorso pubblico cui hanno partecipato per proprio diretto interesse. Senza considerare, inoltre, l’aggravante rappresentata dal fatto che la maggioranza dell’organico è gravato da limitazioni fisiche
importanti, tali da dover essere già state riassegnate a una struttura compatibile con il loro stato di salute, ma che attualmente, con grande spirito di sacrificio,mandano avanti il servizio”
“Ci chiediamo: i dipendenti, per le aziende del sistema sanitario sardo, sono solo dei freddi numeri o sono importanti risorse? Poiché è emblematico il fatto che la loro volontà non abbia nessun valore, specialmente in relazione al fatto che a suo tempo, per il trasferimento aziendale di altre
strutture sanitarie, l’opzione di scelta sia stata opportunamente concessa al personale interessato. I pazienti ospitati nella degenza dell’unità spinale, presentando patologie da lesione midollare, sono persone totalmente o parzialmente non autosufficienti, dipendendo interamente dalle amorevoli cure del personale di assistenza. Desta altresì notevole preoccupazione, il fatto che la struttura parrebbe non avere attualmente il
rianimatore nelle ore notturne, figura medica indispensabile nei momenti di grave criticità che spesso si verificano in questi pazienti, rendendo di fatto estremamente rischioso il lavoro di infermieri ed Oss, esponendoli ad importanti responsabilità civili e penali che la Fials declina sulle robuste spalle della direzione generale della Asl 8 Cagliari”, proseguono Cugliara e Mascia. “Una domanda sorge spontanea in merito: i pazienti ospitati nella struttura godono dei giusti livelli di assistenza per i loro delicati e complessi problemi di salute? Le associazioni dei pazienti sono nel merito sul piede di guerra, giustamente anch’esse preoccupate per le pesanti ricadute di questo trasferimento, di cui attualmente non esistono nel San Michele spazi adeguati alle loro importanti necessità assistenziali. La Fials chiede pertanto ampie garanzie sia per i lavoratori interessati per la salute e sicurezza dei pazienti attualmente ricoverati nella struttura”.