Si spacciavano telefonicamente per operatori di un comando dei carabinieri, avvisando le vittime di una presunta rapina avvenuta a Olbia e di cui i ladri si sarebbero disfatti proprio nei pressi delle loro abitazioni. È finito in carcere con l’accusa di estorsione aggravata un uomo di 48 anni residente a Napoli, fermato mercoledì sera dalla Polizia di Stato al porto di Olbia poco prima di imbarcarsi su un traghetto diretto a Civitavecchia. L’uomo è ritenuto responsabile di due episodi ai danni di coppie di anziani, avvenuti il 18 e il 23 settembre, e avrebbe agito insieme a complici ancora ricercati.
Secondo la ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile di Cagliari, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Olbia, con questo stratagemma convincevano gli uomini a recarsi alla più vicina stazione dei carabinieri per fornire dichiarazioni, lasciando le donne sole in casa. A quel punto entrava in azione un finto “perito”, che le intimoriva fino a farsi consegnare contanti e gioielli, minacciando conseguenze in caso di rifiuto.
Le indagini, avviate subito dopo l’ultimo colpo, hanno permesso agli agenti di raccogliere indizi fondamentali. L’analisi delle telecamere di sorveglianza e il confronto con i cartellini fotosegnaletici di pregiudicati specializzati in questo tipo di reati hanno portato all’identificazione del 48enne. Il suo nome è poi comparso tra i passeggeri di un traghetto in partenza da Olbia.
Bloccato al momento dell’imbarco, l’uomo è stato trovato in possesso dei gioielli e del denaro sottratti il 23 settembre a Cagliari. In serata è stato riconosciuto senza esitazioni dalle vittime e condotto nel carcere di Tempio Pausania a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Le indagini proseguono per rintracciare gli altri componenti della banda e per verificare se al gruppo possano essere attribuiti altri episodi simili avvenuti di recente.










