Attende il Reis come un naufrago un salvagente, Flavio Lostia. Sessant’anni, di Cagliari, disoccupato e molto presto senza più un tetto. Un passato lavorativo “da impiegato in un’agenzia di commercio, poi magazziniere e assistente domiciliare”. Prima del baratro della disoccupazione. Un alloggio sicuro solo per altre due settimane da un’amica nell’hinterland cagliaritano: “Mi ha già detto che non può più ospitarmi, devo cercarmi un altro posto. Ma non ce l’ho, la casa l’ho persa qualche anno fa”. A fine ottobre ha compilato la domanda per ottenere il reddito di inclusione sociale: “Siamo a febbraio, mi stanno ancora dicendo che devono elaborare le graduatorie, ma una persona deve mangiare tutti i giorni, non uno sì e uno no”. Ha già provato sulla sua pelle cosa voglia dire la vita da clochard: “Ho dormito per strada per un bel po’ di tempo. Un mio amico mi ha detto che non riesce a trovare delle case in affitto perchè il Comune non sta pagando”, prosegue l’uomo.
“Non ho altre entrate, quei 300 euro mensili sono fondamentali per avere almeno un piccolo alloggio, una stanza. Continuerò a vivere all’aperto, sarò costretto, ma andrò a stabilirmi sotto il palazzo del Comune, dove ci sono le Politiche sociali. E vediamo se da lì mi manderanno via”.










