Una situazione che va ben oltre il disagio, quella che stanno vivendo le 27 famiglie in un condominio di via Magellano a Cagliari. Da gennaio, l’unico ascensore del palazzo, un edificio di nove piani, è fuori uso. I guasti, causati dall’obsolescenza dell’impianto, richiedono una completa sostituzione dei componenti. Ma a sei mesi di distanza, la soluzione sembra ancora lontana. Intanto, i disagi si sono trasformati in emergenze sanitarie. A raccontare quanto accaduto è Alessio Carrucciu, figlio di uno degli inquilini bloccati in casa. L’ultimo episodio ha segnato il punto più grave della vicenda: un anziano residente del quarto piano, già affetto da problemi di salute, è caduto in casa fratturandosi il femore. Insieme a una diagnosi di versamento pleurico, è stato necessario il trasporto urgente in ospedale. “Due giorni fa – racconta Carrucciu – mio padre è stato portato via dai vigili del fuoco. Non essendoci l’ascensore, lo hanno dovuto calare dal balcone del vicino. Le sue finestre danno su una strada dove la gru non può accedere, quindi non c’era alternativa. La scena è stata surreale. Ma ancora più surreale è che siamo in queste condizioni da sei mesi”.
L’intero condominio, in particolare gli anziani e le persone con disabilità, è ostaggio della mancanza di un servizio essenziale. “Molti inquilini sono rinchiusi in casa perché, essendo anziani, non possono affrontare le scale, anche solo per una passeggiata. Eppure paghiamo affitto, spese condominiali e ci siamo sempre occupati della manutenzione ordinaria. L’ascensore non si è rotto per incuria”. Fin da subito, i residenti si sono rivolti ad AREA, inviando all’ente anche la documentazione che certifica le condizioni sanitarie dei condomini più fragili. Ma da allora, hanno ricevuto solo risposte vaghe e contraddittorie: “All’inizio ci hanno detto che eravamo in cima alla lista degli interventi, poi che i pezzi erano stati ordinati. In seguito mancavano i libretti degli ascensori, poi ancora hanno cambiato la ditta a cui affidare l’appalto. La scorsa settimana ci hanno comunicato che l’appalto era stato assegnato a Otis, ma contattando direttamente Otis, abbiamo scoperto che in realtà AREA ha affidato i lavori a un’altra ditta. Ancora una volta, l’ennesima presa in giro”.
L’episodio del padre di Alessio è l’emblema di una situazione ormai insostenibile. “Già il mese scorso aveva avuto bisogno del Pronto soccorso, e anche allora era stato portato giù con una sedia motorizzata. Dopo le dimissioni, ci avevano raccomandato delle visite fondamentali, tra cui una dal nefrologo per insufficienza renale. Ma non abbiamo potuto accompagnarlo, perché senza ascensore era impossibile”. Poi, il dramma. “La situazione è precipitata – continua Carrucciu – perché non potendo andare alle visite, mio padre ha avuto un peggioramento e infine una caduta. Ora ha il femore fratturato. Ci sentiamo abbandonati da AREA. Non stiamo chiedendo favori, solo di poter vivere dignitosamente e in sicurezza nelle nostre case”. Le famiglie del condominio, esasperate, chiedono ora un intervento urgente e risolutivo. L’attesa, dicono, è durata già troppo. E con l’estate alle porte e le temperature in aumento, la situazione rischia di diventare ancora più drammatica.