Ore e ore di attesa, in una barella, con un taglio in testa e altre patologie che, probabilmente, non avranno certo contribuito a far stare bene un’83enne di Cagliari. L’ennesimo caso di sanità nel caos viene raccontato, pubblicamente, da Alberto Manca. La madre si trova ricoverata nel reparto di Medicina 2 del Brotzu, ma arrivare sino al reparto è stato più di un’odissea. Tutto inizia alle 23:30 di ieri, domenica 28 maggio: “Mamma è caduta in casa e ha battuto a testa, facendosi un taglio di circa 3-5 punti. Papà ha chiamato l’ambulanza e l’hanno portata al pronto soccorso”. Lui ha seguito il mezzo di soccorso a breve distanza: “Mia madre è affetta da leucemia e altre patologie abbastanza gravi e di conseguenza sta a casa a letto e ogni settimana va a visita all’Oncologico e viene trattenuta un giorno intero per le trasfusioni”. Il “ricevimento” del più grosso ospedale sardo, però, è stato totalmente diverso: “Lei, anche chemioterapica, è stata lasciata in una barella da mezzanotte sino a quasi le sei e mezza del mattino prima di essere visitata per poi essere ricoverata perché devono tenerla sotto osservazione”.
Lo sfogo, molto piccato, è servito: “Ma dove c**** siamo? Ma che assistenza sanitaria abbiamo? Non so se sto esagerando ma tutto questo lo considero un qualcosa di veramente grave, e non lo dico solo per mia mamma ma per tutte quelle persone che hanno veramente bisogno di urgente assistenza. Non so se ho descritto bene la cosa”, puntualizza Manca, “ma questa è la situazione in cui ci troviamo, questa è la nostra situazione che dobbiamo vivere a livello sanitario”.











