di Nanni Boi
Guardate quanto è stata importante la vittoria sul Verona prima della sosta. Quel gol di Faragò nel finale non aveva regalato solo i tre punti, ma una condizione psicologica invidiabile per lavorare sodo nelle due settimane consacrate al tracollo della nazionale e per poi ripartire. Il Cagliari capace di sbancare il Dacia Arena con il golletto di Joao Pedro è come il The Ati nuovo raccolto di una vecchia pubblicità di Carosello. Quello che regalava “la forza dei nervi distesi”.
Merito di una classifica finalmente tranquilla che ora si è fatta addirittura interessante dopo il successo in casa dell’Udinese. Una partita che non si può definire dominata dai rossoblù perché Rafael è stato decisivo almeno quattro volte nel difendere la porta dagli assalti dei ragazzi di Del Neri, ma che ha fatto gustare dopo tanto tempo la gioia che era del tutto sparita nel periodo più buio, quello in cui erano arrivati ben sette ko in otto partite.
Diego Lopez col terzo successo della sua gestione ha raccolto nove punti in cinque incontri, ha riassestato la difesa dopo che anche con lui aveva viaggiato alla media di due gol subiti a partita nelle prime tre uscite, e un po’ alla volta ha fatto scomparire qualche ruga aggrottata nelle fronte di quanti avevano espresso dubbi al suo ingaggio. La nota più lieta della gara è giunta dall’accoppiata Faragò-Barella che soprattutto nel primo tempo ha fatto ballare spesso e volentieri la retroguardia friulana regalando gli sprazzi migliori dell’incontro. Non è il caso di cantare vittoria in senso assoluto, perché l’Udinese in casa quest’anno ci ha abituato a sbandate come quella odierna e perché Pavoletti là davanti si limita al minimo sindacale se non meno.
Ma intanto il quarto gol stagionale di Joao Pedro ha portato una classifica sempre più tranquilla e un successo che in Friuli era stato centrato dal Cagliari in serie A solo una volta in 22 precedenti. E allora vogliamo festeggiare o no?













