di Paolo Rapeanu
La partenza del porta al porta a Cagliari – coinvolti quattro quartieri: Poetto, Mulinu Becciu, Monreale e quartiere del Sole – fa storcere il naso soprattutto nell’ultimo rione, popolato per la maggior parte da anziani. Assuna Murru ha 83 anni e vive in via delle Rondini. Appartamento piccolo, “due camere, una cucina e un saloncino” e molta rabbia per il nuovo servizio di raccolta rifiuti. “Sono anziana, non sempre ho voglia di scendere per buttare l’immondezza. Siamo un palazzo con ventotto famiglie, non penso di essere l’unica a lamentarsi. Prima”, cioè con i cassonetti, “era meglio, prendevo le buste e le gettavo, adesso invece ho in mezzo ai piedi tutti questi bidoni, è un grosso problema”.
E l’83enne ha un’idea ben chiara sulle responsabilità: “Sono molto arrabbiata, il sindaco ha pensato alle persone anziane? I soldi poteva spenderli per costruire un centro per gli anziani, siamo soli e abbandonati”. Ma i denari per il porta a porta, utile ricordarlo, fanno parte di un preciso capitolo del bilancio comunale. Inoltre, c’è la possibilità – parola del Comune – di poter risparmiare sulla tassa per la spazzatura. Sul punto, la Murru è netta: “Chiacchiere, ci credo poco e come me tanta altra gente. Non cambierà nulla”.