Cagliari piange Pino Boi, morto a 78 anni: addio all'”uomo dei cinema”

“Addio a un cagliaritano doc, ha dedicato la vita al cinema e alla famiglia”


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di Marco Biggio

Pino Boi è morto a 78 anni, con lui se ne va un pezzo della “memoria” dei cinema cagliaritani che, già da tempo, non ci sono più. Di seguito, pubblichiamo il ricordo di Marco Biggio.

 

“Come un fulmine a ciel sereno la notizia di ieri pomeriggio – Pino Boi ci ha lasciato – diventa virale in pochi minuti. Classe 1942, Pino era un cagliaritano doc. Nato nel quartiere Marina, a meno di un anno sperimenta il disastro della guerra e dei bombardamenti, rimanendo sepolto sotto le macerie assieme alla mamma e a un fratellino. Fu il famoso dottor Floris, parroco di sant’Eulalia, a liberarli. Da ragazzo prova vari lavori per poi seguire decisamente le impronte del padre lavorando nelle agenzie cinematografiche, all’epoca abbastanza numerose in città. Prosegue autonomamente in quella che per lui era prima di tutto una passione, diventando un punto di riferimento per i cinema di tutta la Sardegna. Sempre pronto a scherzare con la gioiosità della battuta in casteddaio, è da tutti conosciuto per la sua amabilità e allegria. Frequentatore nostalgico del mercato, lo considera soprattutto un ritrovo con vecchi cagliaritani e amici, per scambiare quattro chiacchiere raccontando aneddoti di una Cagliari che non c’è più. Papà era un uomo energico, buono e sempre presente. Una vita dedicata al cinema e alla famiglia. Ci ha trasmesso la passione per il grande schermo. Quando eravamo piccoli aveva un proiettore cinematografico e ci faceva vedere così i film. Qualche anno fa è stato protagonista di un documentario che ci piace pensare come il nostro “Nuovo Cinema Paradiso” familiare – raccontano i figli. Siamo stati felici di avergli regalato quel che meritava: renderlo un po’ immortale chiamandolo ad interpretare se stesso nel documentario “L’ultimo pizzaiolo”, un titolo pensato e costruito su di lui – scrive il regista Sergio Naitza. Pino è un uomo dalla fede salda e con un grande affetto per le suore dell’Asilo della Marina e Suor Teresa Tambelli in particolare. Nel dopoguerra, in una Cagliari ancora ferita, entra nel gruppo dei Marianelli di suor Teresa. L’esperienza lascerà un segno profondo in lui, spingendolo a organizzare con la moglie Silvana, trent’anni dopo, la rimpatriata che diventerà un ritrovo annuale: una messa per ricordare suor Tambelli. Quanta gioia e soddisfazione quando si è aperto il Processo Diocesano e avviato l’iter per la beatificazione: Per me e per tutti noi è una santa! Oggi può finalmente abbracciare l’amata moglie e la cara suor Teresa che l’aspettavano in Cielo. La famiglia ringrazia per i numerosi attestati di stima e amicizia. Il funerale verrà celebrato domani pomeriggio alle 15.30 nella chiesa Santissimo Nome di Maria in via Favonio 2, nel quartiere cagliaritano de La Palma”.


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