Cagliari piange Giovanni, il 20enne stroncato dalla meningite: “Addio campione”

Gli amici di sempre del mondo dello sport e delle discoteche, ma anche persone che l’avevano conosciuto solo di vista. In centinaia nella chiesa di Genneruxi per l’ultimo saluto a Giovanni Mandas. Sopra la bara anche una maglia del Cagliari, la numero 10: “Addio campione, nulla sarà più come prima”. GUARDATE il VIDEO


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L’ultimo saluto a Giovanni Mandas è fatto di tanti istanti: gli amici che a testa bassa, molti con gli occhiali da sole per nascondere gli occhi gonfi di lacrime, fuori e dentro la chiesa. Un signore che si avvicina alla mamma per le condoglianze: “Non c’è una sola parola che può farci smettere di piangere”; gli otto mazzi di fiori, ognuno con una dedica: c’è quello della famiglia Pibiri, degli zii di Nuragus, così come quello dei compagni dell’Esperia “del 1998”, e altri con vari nomi. Tutte persone che hanno conosciuto e stimato il 20enne stroncato da una meningite.
Nella prima bancata, oltre alla mamma, ci sono anche papà Paolo – conosciutissimo a Cagliari, fa il rappresentate di farmaci – e la sorella Claudia. Sopra la bara due magliette biancoverdi e una rossoblù, con impresso il numero 10 e il nome Giovanni. La chiesa del Santissimo Crocifisso è strapiena, c’è chi rimane fuori e, pazientemente, attende l’uscita della bara per poterla anche solo sfiorare.
Nell’omelia, don Alberto Medda è netto: “Abbiamo fatto tutti un bel corteo, fatto non di persone che sfilano ma di mani che, con la preghiera, accompagnano Giovanni verso il cielo. Quando muore un caro possiamo fare ben poche cose, ma una, importantissima, è pregare per la persona che ci lascia”. Il silenzio avvolge le bancate della chiesa: difficile trattenere le lacrime, Giovanni Mandas non c’è più. Alla fine della celebrazione, tutti vanno via alla spicciolata, nello stesso modo nel quale erano arrivati: testa bassa e tanta, tanta commozione.