La crisi legata al Coronavirus, lo stop al lavoro e il ritardo, in alcuni casi, dell’arrivo dei seicento euro. C’è molta disperazione mista a rabbia tra le partite Iva della Sardegna, e una serie di movimenti (Stop Europa, Movimento zona franca, Angac, Movimento artigiani e commercianti del Campidano e Area vasta di Cagliari, Vrpi, Noi shardana, Movimento artigiani liberi del Medio Campidano, Più Sardegna, Fuori dall’Eurogabbia Sardegna e No Euro) hanno organizzato, per sabato trenta maggio alle 9:30, nel piazzale Trento a Cagliari, una manifestazione pacifica per dare voce a tutta la loro rabbia e fare una serie di proposte: “Invitiamo disoccupati, precari, commercianti, piccoli imprenditori, artigiani a partecipare numerosi. L’iniziativa ha come obiettivo la sovranità monetaria ed è volta quindi a promuovere la messa in corso di una moneta parallela all’euro (ad uso interno) per permettere immediata immissione di liquidità nel mercato a beneficio delle imprese e delle famiglie devastate dall’emergenza Covid-19. La manifestazione è un momento di solidarietà e sostegno tra tutte le categorie economiche piegate anche economicamente dal corona-virus, ed allo stesso tempo un momento di grande visibilità per la nostra associazione. Chi partecipa deve munirsi di maglietta di colore bianco, rosso o verde, colori della bandiera. Come movimento di liberi cittadini, abbiamo pensato di utilizzare tutti lo stesso colore per poter stare uniti nel corso della manifestazione dove parteciperemo con nostro striscione contenente il logo del nostro gruppo e la bandiera tricolore unitamente a quella sarda. Anche per noi è un appuntamento importante perché oltre a richiedere la sovranità monetaria come misura veloce ed efficace al sostentamento delle famiglie e delle imprese escluse da qualsivoglia intervento del governo/regione richiederemo l’attuazione per effetto di legge della zona franca in modo da creare nel minor tempo possibile economia liquida per tutti gli investitori che con le agevolazioni fiscali in regime Z.F.I, (Zona Franca Integrale) possono ottenere di conseguenza creandolo alla popolazione, in termini occupazionali e di aumento di potere d’acquisto. Ricorderemo alla politica regionale e nazionale la grave situazione di crisi del comparto e il rispetto delle promesse elettorali”.
Tra i promotori c’è Maristella Laconi, 45enne di Sestu, referente del Movimento partite Iva: “Sono consulente di dispositivi medici, non lavoro da febbraio e i 600 euro del Governo sono un aiuto insufficiente. Vogliamo che l’Italia ritorni a stampare una propria moneta, parallela all’Euro, come succede in Inghilterra. Bisogna fare subito la zona franca”. Domenico D’Alterlo, 65 anni, è il responsabile sardo della Vera Rivolta partite Iva: “Sono un informatore scientifico, il mio fatturato viene tassato dallo Stato al sessantotto per cento. Così non si può andare avanti, l’attuazione immediata della zona franca è la risposta vincente per la Sardegna”.










