I tassi promessi? Vantaggiosi: 1,5 per cento e nemmeno per tutto il finanziamento. Che, però, nessuno dei venti commercianti, sparpagliati tra Cagliari e provincia, hanno mai visto. In compenso, però, avrebbero pagato anche cinquemila euro per poter accedere a dei finanziamenti europei. Il periodo delle richieste inoltrate, i primi sei mesi del 2022, fanno intuire quale fosse il livello di disperazione degli imprenditori, usciti da pochi mesi dal tunnel di lockdown e restrizioni Covid. Alla fine, però, sarebbero rimasti a bocca asciutta: nella denuncia spedita al tribunale di Cagliari dall’avvocato Carlo Monaldi ci sono i nomi di una ventina di persone. Titolari di pizzerie, di piccole realtà artigianali, di minimarket: tutti raccontano la stessa storia. Questa: soldi inviati per avere consulenza e assistenza e incassare anche sostanziosi finanziamenti sino a 60mila euro, i denari che non arrivano e i mesi che, inesorabilmente, passano, col silenzio assoluto da parte dei vertici di una società diretta da un trentatreenne cagliaritano che, la scorsa estate, aveva organizzato una serata evento, alla quale avevano partecipato anche nomi noti di economisti e sportivi, per lanciare la sua nuova impresa. La promessa, rimasta tale, è stata quella di attingere a dei fondi europei.
La denuncia delle decine di imprenditori che sostengono di essere stati raggirati si trova già nel sistema informatico del tribunale e deve essere solo protocollata e validata dagli uffici. Nel frattempo, basta una ricerca su internet per scoprire che di quella società sono rimaste ben poche tracce. E anche nel palazzo di via Sonnino dove, sino a qualche tempo fa, risultata esserci la sede legale, non compare il nome in nessun campanello. La procura, una volta protocollata la denuncia, potrebbe decidere di accendere i fari sulla vicenda in tempi molto brevi: e almeno in tre (l’amministratore unico e due suoi collaboratori), se le indagini confermeranno quanto denunciato, potrebbero doversi difendere dalle accuse di raggiro e truffa.










