Mortificati perchè demansionati, cioè costretti a svolgere attività, nel reparto della Nuerologia del Brotzu, che non gli competevano. Ecco il motivo che ha portato 23 infermieri a fare causa all’azienda e a vincerla. Il giudice ha riconosciuto in pieno le accuse mosse dai lavoratori, e l’Arnas dovrà scucire 176486,51 euro. È l’ennesima condanna legata a denunce e segnalazioni fatte da infermieri demansionati, che lavorano all’interno del più grosso ospedale sardo. Nessun dubbio sulle lamentele che hanno portato oltre venti lavoratori a rivolgersi all’avvocato Giacomo Doglio: dallo stesso Brotzu, qualche giorno fa, hanno accettato di pagare con tanto di delibera ufficiale: tra i denari per gli infermieri e quelli per l’avvocato si superano i 190mila euro. E non è la prima sentenza sfavorevole all’azienda di piazzale Ricchi. Negli anni, infatti, i giudici hanno dato ragione già tante altre volte agli infermieri che hanno dovuto svolgere mansioni che, per esempio, spettavano agli Oss, come lavare e dare da mangiare ai pazienti, sollevarli dal letto e fargli fare una leggera attività fisica.
“È un fenomeno triste e ormai cronico”, attacca Diego Murracino, alla guida del Nursing Up, il sindacato degli infermieri: “Professionisti laureati che devono esercitare la loro professione liberamente, ma ciò gli viene impedito e l’azienda, nonostante le otto condanne già ufficiali, non assume un numero adeguato di Oss. Tutto ciò va a danno dei pazienti, ed è umiliante che un professionista debba assumersi responsabilità non sue e correre rischi giuridici”. Murracino snocciola le condanne già diventate effettive: “Hanno riguardato la Medicina generale, la Medicina d’urgenza, Neurochirurgia. la Cardiochirurgia, la Chirurgia vascolare, la Ginecologia e, giovedì scorso, la Neurologia”. E, preso, potrebbero arrivare nuove mazzate economiche: “Sono in corso altre due cause, intentante dagli infermieri di Cardiologia e Unità di terapia intensiva cardiologica”.









