Bottiglie, cartacce, ma anche preservativi e assorbenti. Tutto nel cuore “nobile” di Stampace, tra via Santa Restituta e via Sant’Efisio. Il racconto choc arriva da Gianluigi Bacchetta, docente universitario e alla guida dell’Orto Botanico di Cagliari. Ecco la sua testimonianza, con una premessa: “È una situazione che va avanti da troppo tempo”.
“Pronto Polizia Municipale?
R: Si, dica!
In Via S. Efisio sta succedendo il finimondo, ci sono un centinaio di ragazzi che da ore stanno spaccando bottiglie, saltano sulle macchine e adesso alcuni si stanno picchiando. Potete intervenire?
R: Mi dispiace, abbiamo solo una pattuglia in servizio e poi non è competenza nostra. Provi a chiamare il 113 o il 112.
Pronto 113?
R: Buonasera, mi dice come si chiama?
Buonasera, mi chiamo Bacchetta e sono un residente di Stampace, volevo segnalare che tra Piazzetta Santa Restituta e Via S. Efisio si stanno verificando eventi abbastanza preoccupanti, un gruppo di ragazzi (tutti nostrani) stanno spaccando bottiglie, lanciando vasi e alcuni si stanno picchiando, servirebbe un vostro intervento urgente.
R: Capisco, però noi oggi siamo in servizio solo per le aree di Pirri e del Poetto, se vuole le passo il 112.
Pronto Carabinieri?
R: Buonasera, anzi buonanotte, mi dica?
Guardi qui da noi a Stampace c’è una situazione che sta esplodendo, un gruppo di ragazzi, tutti sardi, da oltre 4 ore continua a creare problemi e, come accade oramai regolarmente tutti i sabato sera, dopo alcool e droghe varie, la situazione degenera. Potete mandare una pattuglia?
R: Sappiamo bene e tanti ci chiamano, ma in questo momento non abbiamo agenti che possono intervenire. Prendo nota e appena possibile interveniamo.
Nessuno è intervenuto, molte macchine sono state danneggiate, il quartiere oggi è pieno di residui delle bevute e in diversi punti – utilizzati come bagni pubblici – oltre a urina e feci ci sono assorbenti e preservativi, ma la cosa peggiore è che per la prima volta ho visto ragazzi dell’età dei miei figli, non in balia dell’alcool o di una canna, ma fatti di droghe ben più pesanti!
Il rumore, le auto danneggiate e i rifiuti si possono tollerare, ma vedere compromesso il futuro dei nostri figli, questo non riesco ad accettarlo.
Bisogna fare qualcosa e so bene che non serve reprimere o punire, ma dobbiamo comunque trovare delle soluzioni, serve parlare con questi ragazzi, dobbiamo ascoltarli, dobbiamo cercare di dargli esempi diversi.
Quando mi sono avvicinato a uno di loro mi ha candidamente detto che una dose di eroina da fumare, non da iniettarsi, costa più o meno come una canna, ma lo sballo e la sensazione che ti da non è comparabile!
Forse si era appena fatto, era sereno e sorridente, non era aggressivo come altri, non era ubriaco o buttato a terra, sembrava ascoltarmi, ma si vedeva benissimo che di li a poche ore, finito l’effetto sarebbe tornato ad essere come quelli che stavano spaccando bottiglie o saltando sui cofani delle auto in sosta.
Mentre mi allontanavo sconsolato, ho sentito poi una ragazzina parlare al telefono, aveva al massimo di 14-15 anni, era accovacciata a fare pipì in un angolino a lato della Cripta di Santa Restituta, parlava con la madre e la tranquillizzava sul fatto che stava andando a dormire e che era a casa della sua amica. In realtà era vicina ad un ragazzo che in mano aveva una bottiglia di Montenegro!
Le forze dell’ordine non sono in grado di risolvere questo genere di problemi e neppure l’amministrazione comunale può trovare facilmente soluzioni, serve una rete sociale, servono adulti responsabili e capaci di ascoltare e dare esempi diversi.
Nel quartiere stiamo cercando di unirci e dialoghiamo spesso tra noi e con i ragazzi, non abbiamo mai avuto scontri con loro, ma molti hanno veramente paura, altri hanno perso le speranze o la pazienza”.










