di Nanni Boi
Un’occasione sprecata, c’è poco da dire. Il Cagliari ricomincia a perdere e centra l’ottavo ko su undici in questa deprimente prima parte di torneo. Eppure il Torino si è dimostrato l’avversario ideale per confermare la rocambolesca vittoria sul Benevento. Nervoso, sfilacciato, con grandi distanze tra i reparti, la squadra di Mihajlovic sembrava a un passo dal crollo nervoso dopo aver subito il bellissimo contropiede Farias-Barella con lo stupendo gol di quest’ultimo in diagonale. Oltretutto in attacco schierava Belotti, recuperato a tutti i costi anche in chiave nazionale, si e no al cinquanta per cento dell’abituale rendimento.
E i compagni di reparto Lijaic e Jago Falque erano in una di quelle serate improduttive che spesso attraversano. Davvero non si vedeva come il Cagliari potesse perdere questa partita. E invece i granata hanno saputo rimettere le cose in ordine con il pareggio di Falque su una palla rimessa dalla sinistra e ignorata dai difensori rossoblù, per poi sferrare il colpo decisivo nella ripresa con un gol a porta vuota di Obi dopo la deviazione di Rafael sulla traversa in seguito a un tiro di Ansaldi.
Quest’ultimo ha imperversato dall’inizio alla fine senza che gli avversari tentassero il benchè minimo rimedio e Lopez per la verità non ha mosso un dito neanche per sostituire Joao Pedro che è rimasto in campo spettatore non pagante per l’intera durata dell’incontro. Il tecnico rossoblù nella fase finale della gara ha schierato una squadra improponibile con un 4-2-4 che è sembrato soltanto temerario. Per il resto anche l’ossessiva ricerca della testa di Pavoletti con palloni dalla trequarti non ha sortito né poteva sortire molti effetti. Insomma, di note positive stasera se ne sono viste ben poche.
