Bersagliata e derisa per l’aspetto fisico, al Fois di Cagliari la storia di Natascia: “Così ho sconfitto i bulli”

“Gli insulti, poi gesti come la gomma da masticare nei capelli o un ramo che mi è stato lanciato sul volto. Così, dopo anni di silenzio, ho raccontato tutto alla mia famiglia e quando ho parlato sono stata meglio. Ancora oggi ricevo delle offese sui social ma ho trovato la forza di denunciare”


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Gli insulti possono fare più male degli schiaffi e proprio per sensibilizzare gli studenti della sede di Pirri del biennio del liceo artistico “Foiso Fois” di Cagliari si è svolto un incontro sul tema “Diamoci del Tu. Incontro/dibattito sui nuovi media, benedetti o maledetti? Reputazione digitale, bullismo e cyberbullismo profili giuridici e sociali”, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Nicoletta Rossi.

Molto toccante è stata la testimonianza di Natascia Curreli, una 25enne bersagliata dai bulli a scuola e sbeffeggiata e derisa a lungo per il suo peso: “Sono originaria di Sedilo e per anni ho ricevuto insulti pesanti. C’era chi mi chiamava scrofa, chi balena, chi mongolfiera. A un certo punto a queste parole si sono aggiunti altri gesti come la gomma da masticare messa nei capelli o addirittura un ramo che mi è stato lanciato sul volto alla fermata sull’autobus causandomi una ferita. Così, dopo anni di silenzio, ho raccontato tutto alla mia famiglia e quando ho parlato sono stata meglio. Ancora oggi ricevo delle offese sui social ma ho trovato la forza di raccontare quello che mi è successo e vado in giro nelle scuole e  racconto la mia storia di vita.

Ha dispensato tantissimi consigli pratici offrendo la sua testimonianza Gino Emanuele Melis avvocato del Foro di Cagliari  e  campione sportivo a livello nazionale di Karate che da poco ha vinto la medaglia d’oro nel torneo internazionale per la Wka “Malta Open”: “Il bullismo – racconta l’avvocato – non esiste come reato ma sono le condotte ripetute di cui si compone a essere perseguibili penalmente. A scuola con gli studenti facciamo prevenzione perché il bullismo è un cancro sociale e devono essere aiutati sia le vittime che i bulli. In tribunale ho difeso anche ragazzi accusati di danneggiamenti che hanno capito l’errore e hanno rimediato al fatto o ancora un ragazzo minacciato di morte da un gruppo di “bulli”.

Il convegno  con gli studenti, organizzato dai docenti Gian Luigi Pittau, Stefano Zorco e Vincenzo Rodì, è riuscito a fornire loro gli strumenti e le conoscenze sull’utilizzo dei nuovi media e delle nuove piattaforme digitali, sulla normativa per il bullismo e cyberbullismo, sulle responsabilità penali e civili del bullo, sulla culpa in vigilando e in educando dei genitori, sulla culpa in vigilando, in educando e in organizzando della Scuola, sulle conseguenze psicofisiche subite dalla vittima e sulle tutele previste dal nostro sistema giudiziario.

“Bullismo e cyberbullismo – spiegano i docenti Gian Luigi Pittau, Stefano Zorco e Vincenzo Rodì,  –  sono le minacce più temute dagli adolescenti italiani, subito dopo violenze sessuali e droghe e si sono accentuati in questi ultimi due anni di pandemia. Ma per i maschi nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni il bullismo sale al secondo posto dopo le droghe. La violenza tra pari – online e non – è dunque una realtà quotidiana per la Generazione Z, secondo i risultati dell’Osservatorio Indifesa su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere, bullismo, cyberbullismo e sexting di Terre des Hommes e ScuolaZoo diffusi in occasione della Giornata Nazionale contro bullismo e cyberbullismo a scuola e del Safer Internet Day. Ben il 60% degli oltre 8mila ragazzi e ragazze delle scuole secondarie in tutta Italia coinvolti dall’indagine ha affermato di aver assistito ad atti di bullismo e cyberbullismo”.


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