L’emergenza sociale a Cagliari non solo preoccupa i cittadini e chi vive in condizioni di estremo disagio, ma crea ormai da tempo un’accesa discussione politica sulle vie da intraprendere e punto di vista che si contrappongono. Sulla vicenda è intervenuto in modo netto il consigliere Roberto Mura: “A Cagliari il numero di persone senza fissa dimora continua ad aumentare, segno evidente di una crisi sociale che sta colpendo duramente la città”, afferma. “Ogni giorno, sempre più persone si ritrovano costrette a vivere per strada e i tanti sforzi messi in campo per fare fronte a questa emergenza sembrano comunque insufficienti”, spiega con preoccupazione, puntualizzando che le azioni adottate fino a questo momento non sarebbero sufficienti.
“In un contesto del genere, ci si aspetterebbe un’azione politica forte, seria, concreta da parte di chi governa la Città che miri a supportare con più decisione la rete sociale di associazioni di volontariato che ogni giorno affrontano queste problematiche. E invece no. Il centrosinistra cittadino ha deciso di concentrarsi su un’altra priorità: eliminare il divieto di bivacco e accattonaggio”.
Secondo Mura, non ci si sarebbe soffermati sulle cose più importanti per la città: “Invece di potenziare ulteriormente le misure per contrastare la povertà estrema, i servizi sociali o aumentare i posti nei dormitori, si lavora per abolire un regolamento perfettibile ma che comunque può essere uno strumento per contenere il degrado urbano. Un approccio miope e pericoloso, che non risolve nulla ma anzi rischia di peggiorare la situazione. Non si aiutano i più fragili lasciandoli in strada, senza regole, né soluzioni.”
E conclude: “Cagliari merita di più. E chi vive in difficoltà merita reale attenzione: serve una politica sociale vera, non una resa mascherata da tolleranza.”











